Anche nel nostro comune sondaggi per cercare gas e oro nero nella valle del Bruna
Gavorrano – Nel primo distretto rurale d’Europa, la Maremma, considerato da molti una terra di frontiera dove la natura e l’ambiente godono di una particolare attenzione e dove il territorio è diventato un laboratorio a cielo aperto per lo sviluppo delle energie rinnovabili, c’è anche chi punta su petrolio e gas. Una legge recente, la 99 del 2009, ha reso più snelle le procedure per l’installazione di nuovi impianti di perforazione e sfruttamento dei combustibili fossili e questo ha favorito una nuova corsa all’oro nero e al metano anche in Toscana. Alcune società multinazionali che operano nel settore dell’energie non si sono fatte scappare l’occasione e hanno richiesto le autorizzazioni a sondare il sottosuolo in tutta la regione e in particolare nelle province di Siena, Pisa e sopratutto a Grosseto.
Tra i comuni che sono caduti nella lente di ingrandimento di queste multinazionali ci sarebbe anche Gavorrano. La Indipendent Energy solutions ha già ottenuto l’autorizzazione necessario ad effettuare sondaggi nel 2008 ed è pronta a cercare petrolio e metano nella valle del Bruna a confine tra i comuni di Gavorrano e Roccastrada su una superficie di 246,87 chilometri quadrati. Si tratta di una società romana che ha “fiutato” l’affare e che grazie ad una trattativa con Regione e Ministero ha iniziato la sua corsa.
Energia pulita: nella foto le pale eoliche del Parco di Murci a Scansano.
Certo da qui a vedere le prime perforazioni potrebbero passare anni, ma già l’interesse che suscita il nostro territorio per questa “anacronistica” sfida alla ricerca di idrocarburi ha già fatto preoccupare una delle associazioni ambientaliste più attive sul nostro territorio. Legambiente Toscana infatti non vede di buon occhio la decisione di concedere le autorizzazioni e dare il via libera alla industria del petrolio in Maremma, anche considerando quello che sta succedendo in questi giorni nel Golfo del Messico e sulle coste degli Stati Uniti dove la “marea nera” rischia di compromettere per sempre l’ecosistema, l’economia e la qualità della vita di milioni di persone. Sicuramente meglio la Green Economy, meglio i pannelli fotovoltaici, meglio le pale eoliche del parco di Murci a Scansano, esempi che possono dimostrare concretamente come la Maremma ha tutte le carte in regola per cercare quella “benedetta” autonomia energetica attraverso le fonti alternative. Il motto potrebbe essere questo: energia si, ma pulita.