ERITREA – “Acqua per la vita, per la pace, per l’amore”. Sono queste le parole che Paola, Antonio e Filippo Capone hanno scelto di incidere sulla cisterna del pozzo realizzato nel villaggio di Adikerez, in Eritrea, per ricordare il loro amato Matteo.
Dopo la scomparsa del giovane quindicenne, avvenuta in seguito ad un incidente con lo scooter il 23 maggio 2013, molti amici, conoscenti e familiari hanno raccolto spontaneamente fondi in un conto corrente. Grazie a quella cifra – di oltre 11mila 800 euro – la famiglia ha potuto sostenere la realizzazione di un pozzo e una cisterna ad Adikerez, vicino alla missione dei Padri Vincenziani di Hebo, in Eritrea.
La scelta di costruire un pozzo per attingere l’acqua, oltre a rappresentare un bene vitale per la popolazione locale, ha un profondo valore simbolico: acqua che rigenera e che dona la vita. Un segnale di speranza e di rinascita per la famiglia e gli amici di Matteo, oltre che per gli abitanti di Adikerez.
I lavori per la realizzazione del pozzo sono iniziati nel settembre 2013, ma sono stati necessari ben due anni per il compimento dell’opera, a causa della drammatica situazione in Eritrea.
“Grazie a questo progetto – ha detto padre Teclemicael, uno dei padri della missione – gli abitanti di Adikerez e dei villaggi vicini non dovranno più affrontare lunghi viaggi a piedi o con gli asini per avere acqua pulita. Chiunque usufruisce di quella cisterna sarà beneficiario della generosità dei molti che hanno partecipato ed il ricordo di Grosseto giungerà nel lontano paese in terra d’Africa”.
La famiglia Capone ringrazia dal profondo del cuore la missione dei Padri Vincenziani di Hebo e tutti coloro che, in un momento così doloroso, hanno dimostrato vicinanza, sostegno e amore per Matteo.