SCARLINO – «La mattina di sabato 5 settembre sono stato allertato da alcuni cittadini di Scarlino e di Follonica a causa del ritrovamento, sulla spiaggia sinistra del Canale di ritorno a mare della Solmine, di un notevole quantitativo di pesci morti di tutte le dimensioni. Recatomi sul posto ho verificato e fotografato ciò che era ancora visibile dato che, a detta di alcuni presenti, molti pesci (in particolare i più grossi) erano stati rimossi e portati via da non meglio identificati personaggi». Così Antonino Vella scrive al sindaco di Scarlino descrivendo quanto sarebbe accaduto qualche giorno fa nel Canale.
«Avrei voluto e potuto allertare subito la guardia costiera, i vigili urbani , la guardia forestale e la stampa, ma visti i risultati ottenuti da altre mie segnalazioni in merito, in tempi diversi, negli anni scorsi, ho volutamente omesso di informare gli organi preposti e la stampa locale – prosegue Vella -. Tra l’altro, visto che solo nei mesi scorsi l’Arpat ha tanto decantato la dotazione di un innovativo “impianto di controllo in continuo” delle acque del Canale e lei ha sottolineato l’importanza di tale rivoluzionario sistema di messa in sicurezza del territorio, aspettavo che la “situazione anomala” dei valori delle acque venisse acclarata e denunciata da chi tale impianto deve controllare».
«La cosa che più mi addolora è il constatare che la moria è avvenuta la notte stessa in cui i cittadini di Follonica e Scarlino erano scesi in piazza per gridare NO all’inquinamento della Piana di Scarlino ed all’Inceneritore. Ora, dato che l’Inceneritore è spento le attività in essere sono solo tre – precisa Vella -: Tioxide, Nuova Solmine ed il depuratore di Follonica/Scarlino. Sappiamo anche che la Nuova Solmine, da un anno, ha un nuovo tecnico esperto in problemi ambientali per cui, non essendo pervenuta nessuna notizia da tale ufficio, la ricerca si restringe a due sole aziende. Con un po’ di interessamento penso che si dovrebbe riuscire facilmente a trovare l’origine del problema e farne pagare le dovute conseguenze ai responsabili».