GAVORRANO – L’ufficio postale di Ravi non deve chiudere. A poche ore dalla conferma di Poste italiane sulla chiusura dello sportello, uno dei dieci nel mirino dell’azienda, il Comune di Gavorrano ribadisce in una nota l’impegno per scongiurare la fine del servizio e la pronta reazione con un’azione risarcitoria per i danni causati ai cittadini in termini di disagio.
«L’Amministrazione Comunale di Gavorrano – si legge nella nota – preso atto della volontà di Poste s.p.a. di chiudere l’ufficio postale di Ravi, ha intrapreso tutte le azioni amministrative possibili sia sul piano istituzionale che su quello politico per contrastare tale operazione».
«I motivi che ci hanno portato a combattere l’eventuale razionalizzazione messa in campo da Poste sono evidenti – si legge ancora -, il provvedimento di chiusura dell’ufficio di Ravi sarebbe oltre modo discriminatorio e vessatorio verso i cittadini di una frazione già più volte colpita negli scorsi anni dalla rimodulazione dei servizi presenti. In tal senso va tenuto conto in primo luogo della composizione del tessuto sociale di quel paese, formato in maggior parte da persone anziane che difficilmente potrebbero spostarsi presso altre sedi per l’espletamento delle operazioni basilari svolte dagli uffici postali e necessarie per le esigenze quotidiane come la riscossione della pensione o il pagamento delle bollette».
Sull’iter del ricorso al Tar contro la chiusura, iter che sembra aver avuto dei problemi di ritardo nell’ultima fase quella che ha portato alle varie ordinanze nell’udienza del 3 settembre scorso, l’amministrazione ricorda quelli che sono stati i passaggi burocratici della vicenda.
«Il primo atto concreto di contrasto verso la scelta di Poste s.p.a. fatto da questa Amministrazione è datato 2 marzo 2015, quando con delibera di Giunta si promuoveva il ricorso presso il TAR Toscana aderendo ad una azione promossa dall’UNCEM e che riuniva tutti i Comuni toscani oggetto del provvedimento. In tale data veniva quindi conferito l’incarico di rappresentare l’Ente all’Avv. Melani di Firenze».
«I molti Comuni toscani interessati, per motivi differenti hanno tempistiche di giudizio varie, l’auspicio che facciamo è quello che Poste s.p.a. una volta preso atto delle prime sentenze del TAR Toscana si ravveda e non proceda ulteriormente nel proprio piano di chiusure, altrimenti ci vedremo costretti se necessario a promuovere ulteriori azioni nei confronti dell’azienda anche sul piano risarcitorio per i danni subiti dai Cittadini».
«La maggioranza consiliare e l’alleanza dei partiti che la sostiene hanno inoltre promosso molte iniziative politiche a favore degli abitanti di Ravi. Il Sindaco ha visitato più volte l’ufficio in orario di apertura ed ha scritto al Presidente della Regione Rossi chiedendogli sostegno. Non è mai mancata la presenza di Gavorrano in prima fila alle molte manifestazioni unitarie indette dai vari Enti, come l’ultima svoltasi a Grosseto di fronte alla sede di Poste e convocata dai sindacati provinciali nella quale erano presenti il Vicesindaco Querci e il Consigliere Benelli. In tale occasione si sentiva forte la mancanza dell’opposizione gavorranese intenta nella strumentalizzazione della questione a discapito degli abitanti di Ravi. Purtroppo non è la prima volta che accade ciò, ne è l’esempio la seduta del Consiglio del 30 luglio 2015 quando la mozione da noi presentata che chiedeva la salvaguardia dell’ufficio postale passò con i soli voti della maggioranza a causa della incredibile assenza di tutti e tre i Consiglieri di opposizione».
«L’ appello che vogliamo fare è quello per l’unità anche a Gavorrano, non è possibile dividersi su un argomento cosi importante. Questa è una battaglia che va portata avanti consapevoli del fatto che si tratta della futura esistenza di un paese intero».