FOLLONICA – Sono molti coloro che stanno dando la propria adesione alla manifestazione che si terrà venerdì 4 settembre a Follonica, in piazza Sivieri, in concomitanza con il procedimento regionale di valutazione di Via e Aia per la riapertura dell’Inceneritore di Scarlino e in vista delle ultime sedute delle conferenze dei servizi i giorni 8 e 9 settembre.
La manifestazione, che inizierà alle 17.30, è indetta dal Coordinamento No Inceneritore di cui fanno parte il Comitato contro l’ Inceneritore di Scarlino, forze politiche, associazioni di categoria e non, società civile, privati cittadini e a cui ha aderito anche il Comune di Follonica e il Consiglio Comunale. «E’ arrivato per i cittadini di Follonica il momento di manifestare pubblicamente contro la riapertura dell’Inceneritore di Scarlino – affermano gli organizzatori -, al quale recenti documenti presentati nell’inchiesta pubblica attribuiscono deficit strutturali tali da non permettere la concessione dell’AIA, e di chiedere più tutele e prevenzione per la propria salute, così come è stato ribadito anche dalla sentenza del Consiglio di Stato che ha chiuso l’impianto di Scarlino lo scorso anno».
Anche i consighlieri di opposizione Filippo Asta (Nuovo Centrodestra), Sandro Marrini (Forza Italia) e Agostino Ottaviani (Fratelli d’Italia -An) hanno annunciato la propria partecipazione alla manifestazione. «Una presenza necessaria per dare forza anche in ambito consiliare al sentimento della popolazione follonichese e non solo – commentano Asta, Marrini e Ottaviani -. Dispiace per i lavoratori, cui va la nostra solidarietà in quanto prime vittime, insieme ai cittadini, di anni di scelte scellerate che hanno visto il Pd provinciale responsabile di una linea politica non solo fallimentare, ma anche nociva al bene del territorio».
I consiglieri del centrodestra chiedono al sindaco Benini di partecipare alla manifestazione con indosso la fascia di primo cittadino e attaccano duramente il Pd follonichese che ha annunciato che non prenderà parte al corteo: «E’ l’ennesima testimonianza di come nel Pd si tengano i piedi in due staffe con il partito cittadino e provinciale favorevole all’impianto e amministratori Pd che invece sfilano contro di esso e promuovono atti di Giunta annunciando battaglia all’inceneritore».
«La posizione contraria del M5S sull’inceneritore di Scarlino e sull’incenerimento in generale è stata ampiamente e pubblicamente dimostrata ormai da anni – afferma il Movimento 5 Stelle di Follonica -. Sull’inceneritore della Scarlino Energia, ormai da circa 3 anni diffondiamo i risultati di una ricerca sulla compagine societaria nella quale si cela la vera motivazione per cui si continui ad insistere su tale impianto, una motivazione esclusivamente di partito, in quanto l’azienda in questione è da ritenersi un’azienda di partito, con uomini di partito ai suoi vertici e collegata attraverso un sistema di scatole cinesi a Sei Toscana, alle cooperative rosse e al Monte dei Paschi di Siena».
«Molto probabilmente se fosse stata un’altra realtà imprenditoriale la Regione Toscana non avrebbe nemmeno preso in considerazione di autorizzare per l’ennesima volta un impianto così duramente stoppato da una sentenza del Consiglio di Stato che non lasciava margini di alternative se non la chiusura definitiva. Ci aspettavamo invece che la Regione si attivasse fin da subito per trovare una soluzione ai lavoratori coinvolti loro malgrado, ma invece ha visto bene di andar a tutelare gli interessi economici di partito mettendo nuovamente a rischio la salute dei cittadini e dell’ambiente in un territorio che non ha bisogno di altre fonti di inquinamento visto che conviviamo da decenni con il polo chimico, causando con questo modo di operare una guerra tra cittadini tra coloro che rischiano di perdere il posto di lavoro e migliaia di altri che – conclude M5S – vedono minacciata la propria salute».
Anche la Rinascita di Scarlino aderirà alla manifestazione «Il nostro gruppo sceglie una linea di coerenza e torna a esternare la propria assoluta contrarietà all’incenerimento che consideriamo una pratica nociva, dispendiosa e oramai sorpassata. Torniamo quindi in piazza a sostegno del comitato del No all’inceneritore ancor una volta critici nei confronti delle autorizzazioni a nostro avviso troppo superficialmente concesse dalle amministrazioni e all’atteggiamento che abbiamo trovato fin troppo spesso ingiustificatamente tollerante verso le mancanze aziendali emerse a più riprese. Critichiamo con forza, in tema rifiuti, l’atteggiamento, che riteniamo di assoluta negligenza, di quelle amministrazioni che a nostro avviso non hanno mai valutato con la dovuta serietà e l’indispensabile coraggio percorsi alternativi alla combustione».
Il Gruppo Sì Toscana a Sinistra in Consiglio Regionale sostiene la manifestazione. Lo annunciano i consiglieri Tommaso Fattori e Paolo Sarti. «La vicenda dell’inceneritore di Scarlino in provincia di Grosseto – ricordano i consiglieri del Sì – è costellata da anni solo da vicende negative, un impianto che non ha mai funzionato a dovere, con continui stop, e riconosciuto come produttore di diossina e altri inquinanti, come idrocarburi e policiclici aromatici”. “Parliamo tra l’altro di una zona già troppo inquinata da una lunga attività industriale chimica, con bonifiche da completare urgentemente, presenza di arsenico nelle falde e caratterizzata tristemente da un consistente aumento di tumori, di nascite premature e di ricoveri per linfoma non-Hodgkin».
«L’area industriale di Scarlino è tuttavia molto importante dal punto di vista occupazionale e in questo contesto la presenza dell’inceneritore rischia di diventare un ulteriore elemento ostacolante, poiché obsoleto sia dal punto di vista tecnico, sia nell’ottica di una gestione dei rifiuti sostenibile – prosegue Sì Toscana -. In merito all’inceneritore non vi sono assolutamente i presupposti per il rilascio della VIA e certo non si può rimandare genericamente a interventi futuri».