ORBETELLO – «Sono piccoli episodi, ampiamente previsti, e che dureranno ancora qualche giorno». Pier Luigi Piro, presidente della cooperativa dei Pescatori di Orbertello, minimizza la notizia di una nuova moria di pesce in Laguna che si era diffusa in queste ore.
Piro parla di una situazione ancora a rischio, ma i pesci morti raccolti in queste ore non sarebbero rilevanti, non solo come quantità, ma perché è normale che sia così. «Stiamo monitorando la situazione ora per ora – prosegue Piro – e il nostro personale toglie dall’acqua i pesci morti, anche per quantificare, ma in realtà quello che sta succedendo dipende dal fatto che alcune zone della Laguna seppur ristrette, sono ancora anossiche, senza ossigeno, e i pesci che ci si trovano a nuotare o che vi restano intrappolati muoiono».
Dello stesso avviso l’assessore Marcello stoppa che chiarisce «La situazione è in perenne evoluzione. Il bollettino Artpat che ci è appena stato recapitato ci dice che il dato dell’ossigeno disciolto è buono, si parla di 6-7 milligrammi per litro, ma ci sono alcune zone in cui purtroppo è ancora zero. Inoltre il momento più critico si ha di notte, verso le 3 del mattino, quando la quantità di ossigeno si abbatte pericolosamente. La temperatura al momento, a quanto dice il comitato scientifico, è confortante, siamo sui 25 gradi contro i 30 dei giorni peggiori. Non è ancora ottimale ma stiamo migliorando e inoltre il Lamma ci dice che avremo ancora 4-5 giorni di maestrale e tramontana, i venti da settentrione. Il flusso dell’acqua è tornato normale e a parte un po’ di torbidità i valori di balneazione sono nella norma».
«Per quanto riguarda la balneazione – precisa Luca Aldi consigliere alla Laguna – in realtà i valori sono tutti positivi. C’è un po’ di torbidità ma è un problema che si ripresenta spesso, da 20 anni, perché il canale porta lì le acque. Le immagini che hanno fatto vedere in tv in realtà mostrano banchi di alghe, di posidonia marina, che nulla hanno a che vedere con la Laguna, anche perché le acque passano da una griglia prima di arrivare a mare».
Tornando ai pesci morti Stoppa chiarisce «Era prevedibile che invertendo il flusso delle acqua una piccola quantità di pesce restasse intrappolata nella zona verso al Feniglia, quella meno ossigenata, e morisse. Ma la grande quantità del pesce si trova a ponente e non ha problemi».