GROSSETO – L’assemblea dell’Autorità Idrica Toscana (AIT) ha deliberato i nuovi scaglioni tariffari, che sono entrati in vigore dalla data di approvazione della delibera (8 luglio), per armonizzare le tariffe dei sei gestori toscani, nell’ottica di una politica tariffaria unica.
All’interno degli interventi finalizzati a unificare le tariffe dei vari ambiti regionali, l’AIT ha introdotto, tra le altre novità, una fascia agevolata con una riduzione di oltre il 10% della tariffa rispetto a quella attuale per le utenze residenziali a basso consumo, una tariffa speciale non progressiva per agevolare le attività produttive che necessitano di più di 500 metri cubi di consumi annui e ha mantenuto la riduzione tariffaria del 50-70% per le utenze a basso reddito.
Nell’occasione l’AIT ha anche aggiornato la tariffa della Conferenza Territoriale n. 6 Ombrone – in cui opera Acquedotto del Fiora – con un incremento del 5% così da garantire al gestore i ricavi previsti dal piano di ambito e necessari alla realizzazione degli ingenti investimenti in corso, che nel 2026 raggiungeranno il valore di 650 milioni di euro.
L’adeguamento si è reso necessario perché con l’attuale livello di consumi il gestore non avrebbe raggiunto i ricavi necessari a garantire il completamento del piano di investimenti (650 milioni di euro entro il 2026) ed una ottimale qualità del servizio. Inoltre la politica di contenimento degli incrementi tariffari attuata dall’AIT nel territorio regionale in accordo con i gestori per gli anni 2014-2015 ha limitato gli aumenti ad un massimo annuale del 5% per tutti i gestori toscani, mentre secondo la delibera AEEGSI n. 643/2013 (Metodo tariffario idrico) Acquedotto del Fiora avrebbe potuto usufruire di aumenti fino al 7,5% all’anno proprio per la mole di investimenti previsti nel periodo. In questo contesto gli utenti di Acquedotto del Fiora hanno comunque usufruito di un alleggerimento della bolletta durato 18 mesi, dall’1 gennaio 2014 al 7 luglio 2015.
Nel solo 2014 Acquedotto del Fiora ha realizzato investimenti per 38,5 milioni di euro, pari a circa 100 euro per abitante, un importo 3 volte superiore alla media nazionale. Questo equivale a dire che una famiglia di 3 persone che nel 2014 ha pagato complessivamente 300 euro per il servizio idrico integrato, ha corrisposto solo l’importo relativo agli investimenti (100 euro a persona) e non quello relativo ai servizi di erogazione dell’acqua e della depurazione. Si tratta in media di poco meno del costo di un caffè al giorno a persona per avere acqua di ottima qualità che dopo l’uso viene restituita pulita all’ambiente.
Va inoltre ricordato che il costo del servizio idrico è allineato a quello degli altri gestori toscani, nonostante l’ATO 6 Ombrone abbia la più bassa densità di popolazione d’Italia. In tale situazione, con i costi proporzionali anche all’estensione territoriale e i ricavi proporzionali solo agli utenti, risultano evidenti la qualità delle prestazioni economico finanziarie e l’efficienza operativa messe in campo dal gestore che hanno consentito di ristrutturare il debito ad un valore di oltre 30 milioni più basso rispetto al precedente piano economico finanziario del 2011, dopo una lunga trattativa con il sistema finanziario durata 7 anni.