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GAVORRANO – Ironico, sarcastico, cinico, caustico, chiacchierone: è Dario Brunori, in arte Brunori Sas, che ieri sera si è esibito al Teatro delle Rocce di Gavorrano in uno spettacolo che ha mischiato musica e monologhi pungenti, sulla scia di quel teatro canzone che in Italia ha illustri predecessori. Lo spettacolo che sta portando in tour, si chiama Brunori srl, per raccontare una società a responsabilità limitata, la nostra società, in cui viviamo.
Lo spettacolo prende spunto dall’infanzia, quella trascorsa in un piccolo paesino della Calabria, una società con le sue regole, dove tutti hanno un soprannome “perché, oltre a caratterizzarti, ti rende qualcuno, il soprannome”, una società di persone, in cui la gente, quando si parla, si guarda negli occhi contrapposta ai luoghi virtuali, quelli di internet.
«Quando ero piccolo i miei mi portarono a vedere Gianni che faceva il maiale» racconta Brunori «credevo che fosse uno che faceva le imitazioni del porco, e invece assistetti all’uccisione dell’animale. Chissà, i miei pensavano forse che fosse una cosa educativa per un bambino» e da qui si dipana un racconto esilarante, su personaggi e gesti che sono poi tipici di ogni realtà contadina.
Lo spettacolo si alterna tra canzoni al pianoforte e monologhi, e il contrasto tra le canzoni, dolci e poetiche, e i monologhi aspri, ironici e cinici colpisce piacevolmente lo spettatore, che durante la parte cantata trova quasi una pausa in cui rilassarsi in attesa di una nuova cinica cascata di parole.
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