di Daniele Reali
GAVORRANO – Garantire i lavoratori, la salute e lo sviluppo sostenibile del territorio. E’ questa la richiesta che il consiglio comunale di Gavorrano ha licenziato al termine di una lunga e approfondita seduta aperta approvando all’unanimità la relazione presentata dal sindaco Massimo Borghi.
«Il nostro vuole essere un contributo di ragionamento – ha detto Borghi nel suo intervento -, noi non abbiamo competenza sull’area industriale di Scarlino, ma abbiamo un dovere morale perché quell’area rappresenta un’occasione di sviluppo e lavoro, quello “buono”, tutelato e con i diritti. Nel nostro territorio abbiamo bisogno dell’industria e tutto il nostro sistema economico non si reggerebbe senza l’area del Casone». Entrando nel merito della questione sull’attività dell’impianto di Scarlino Borghi ha messo in evidenza che la questione deve essere chiusa in tempi brevi e definitivamente «non è accettabile che si vada avanti da venti anni: la politica in passato ha sbagliato e fu un errore non procedere all’acquisto da parte della provincia di quote di Scarlino Energia». Adesso si deve superare questa impasse e «fidarsi dei dati e della attendibilità dei soggetti pubblici come Arpat e Asl che monitorano quell’impianto».
Un impianto che, come hanno voluto mettere in evidenza i lavoratori di Scarlino Energia (100 persone in cassa integrazione), ha ricevuto lo stop «esclusivamente per motivi burocratici – hanno detto i lavoratori – e non per motivi ambientali» visto che nel corso di un anno sono stati effettuati circa 40 controlli «senza mai evidenziare alcun tipo di problematica». «I lavoratori – si legge nel documento presentato dalle Rsu – stanno pagando le conseguenze di una situazione che non li vede responsabili e per questo esprimono un forte senso di disagio».
Alla assemblea era presente anche Eleonora Baldi (nella foto a fianco), sindaco di Follonica, il comune che aveva presentato il ricorso al tar contro l’autorizzazione concessa alla Scarlino Energia. «Io non ho pregiudizi nei confronti dell’inceneritore e dell’incenerimento, però sono mortificata dalla mancanza di volontà di credere in politiche nuove ed innovative per quanto riguarda il ciclo dei rifiuti. Se il Consiglio di Stato avesse dato parere positivo io sarei stata doppiamente contenta. Noi abbiamo svolto il nostro ruolo affidando la decisione ad un organo tecnico. Sono però convinta che l’incenerimento, come metodo di smaltimento, è da superare».
E in attesa della sentenza del Consiglio di Stato che sarà emessa il 4 maggio prossimo il vicepresidente della provincia Marco Sabatini ha confermato che qualunque sia l’esito della decisione la provincia è pronta ad andare avanti: nel caso di una “bocciatura” l’amministrazione provinciale predisporrà un nuovo percorso di autorizzazione secondo quelle che saranno le richieste di Scarlino Energia.
Presente all’incontro anche il vicesindaco di Scarlino Marcello Stella. Durante il dibattito aperto sono interventi i tre capigruppo presenti in consiglio: Mauro Giusti, Francesca Mondei e Jurij Di Massa.
Tra le proposte concrete lanciate dal sindaco Borghi quella di installare una centralina, donata magari da Scarlino Energia, sul territorio del comune di Gavorrano per analizzare la qualità dell’aria in modo da rendere più trasparenti i dati per i cittadini.
(per ingrandire le immagini cliccare sulle singole fotografie)
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