MASSA MARITTIMA – Prosegue la forte protesta intrapresa dai Comuni toscani colpiti dai tagli di Poste Italiane su servizi importanti, specie per i cittadini di zone collinari e rurali, geograficamente marginali. Lo spiegano il vice sindaco di Massa Marittima Luana Tommi ed il sindaco di Montieri Nicola Verruzzi, che lunedì hanno partecipato a Firenze ad un incontro sul tema, con Regione Toscana, Uncem e Anci. Un fronte unito che, nell’attesa di conoscere l’esito del ricorso al Tar, intrapreso contro l’ennesimo piano di riorganizzazione dell’azienda, progetta azioni di protesta che si concretizzeranno nei prossimi mesi.
“A settembre dovrebbe arrivare la pronuncia del tribunale regionale ed il 7 dello stesso mese, entreranno in vigore le riduzioni degli orari di apertura previsti da Poste Italiane- spiega il vice sindaco Luana Tommi- ma nel frattempo Uncem ed Anci coordineranno varie azioni di protesta a cui parteciperanno le Amministrazioni dei Comuni interessati. I tagli dei servizi mettono in grande difficoltà i cittadini di un territorio già disagiato e popolato per una bella parte da anziani, che rischierebbero così di trovarsi a fare lunghe file, anche solo per riscuotere la pensione o pagare la bolletta. Naturalmente- aggiunge il vice sindaco- concordiamo con il presidente Rossi, che ha nuovamente chiesto un dialogo con l’azienda e che oggi in un’intervista alla Rai ha dichiarato l’intento di rafforzare la protesta, anche incoraggiando i cittadini ad interrompere i rapporti finanziari di deposito e di conti corrente con Poste Italiane”.
“Ciò che sconcerta- prosegue il sindaco di Montieri Verruzzi- é l’arroganza con cui l’azienda ha imposto un piano, che va a colpire piccoli comuni e mette in difficoltà i cittadini privandoli di servizi importanti. La riorganizzazione e’ stata decisa da Poste Italiane e confermata in una lettera del 2 luglio scorso, senza la predisposizione di un tavolo di confronto con gli enti locali e senza nessuna disponibilità al dialogo. Ci opporremo, con le altre Amministrazioni all’ennesimo provvedimento dell’azienda, che va a penalizzare in modo forte i nostri territori. Tra l’altro c’è da ricordare, come ben spiegò il presidente Rossi pochi mesi fa, in uno degli incontri sull’argomento, che Poste Italiane non ha certo problemi di bilancio: é un’azienda che nel 2013 ha prodotto qualcosa come 1 miliardo di utile”.