di Barbara Farnetani
GROSSETO – Chiedono lo spostamento di alcuni attraversamenti pedonali e il posizionamento di dissuasori, ma anche la colorazione di rosso delle strisce e il loro rialzo rispetto al manto stradale. Tutto questo in generale per via Giusti, e in particolare per quella zona davanti ai portici di Barbanella. Per questo un gruppo di cittadini e commercianti ha avviato, da venerdì, una raccolta di firme da presentare in Comune, una petizione percHè vengano prese in considerazione le loro richieste. 45 gli esercizi commerciali che hanno aderito all’iniziativa, “ospitando” i fogli da firmare.
Il primo giorno abbiamo raccolto subito 350 firme – racconta Roberto Carlettini, uno dei commercianti della via, il secondo giorno siamo arrivati a 630. Per la petizione ne basterebbero 100, ma vogliamo arrivare, entro venerdì, a mille che poi porteremo in comune».
«In questo caso – afferma Matteo Della Negra – i commercianti hanno fatto da collegamento tra esigenze dei cittadini e amministrazione comunale. Il cittadino ha a disposizione alcuni strumenti per fare proposte e richieste al sindaco e noi le vogliamo utilizzare per chiedere una maggior sicurezza degli attraversamenti».
La petizione firmata dai cittadini chiede di istituire isole pedonali “salvagente” al centro della carreggiata, tipo quello vicino alla totonda che unisce via Giusti e via Sauro, l’installazione di dispositivi luminosi, cordoli rialzati per per restringere la carreggiata in prossimità degli attraversamenti in modo da costringere gli automobilisti a rallentare.
«Qui si vive in una sensazione di insicurezza – continua Carlettini, uno dei tre promotori con Della Negra e Bruno Toncelli – l’assenza di forze dell’ordine a vigilare ingenera la sensazione che si possa fare quel che si vuole. Vorremmo che il sindaco venisse magari con dei tecnici, per rendersi conto di quale è la situazione e di quali soluzioni sono possibili».
Lunedì i promotori porteranno le firme in Comune, poi l’amministrazione avrà 30 giorni di tempo per rispondere ai cittadini.