GROSSETO – Una società di calcio in crisi così come in crisi è un’intera città. È questa la lettura che lo Spi Cgil di Grosseto dà di questo particolare momento per la Maremma e in particolare per la città capoluogo.
«Le manifestazioni dei tifosi che chiedevano in questi giorni il salvataggio dell’Unione Sportiva Grosseto, danno la rappresentazione di una città in ginocchio, piegata su se stessa. Anche se il calcio è uno sport, come tale va contestualizzato rispetto ad altre emergenze che hanno impatti sociali».
«Comunque, la crisi del Grosseto Calcio può anche essere letta come una conseguenza del più preoccupante processo di involuzione economica e sociale che coinvolge non solo il comune capoluogo ma l’intera provincia».
«Come Sindacato pensionati auspichiamo che per il Grosseto Calcio si trovi una soluzione che soddisfi i suoi sostenitori e la città, anche considerando gli investimenti che il Comune di Grosseto a suo tempo ha sostenuto».
«Ma i problemi di Grosseto non si esauriscono con una eventuale soluzione per il Grosseto Calcio. Come potrebbe essere altrimenti, considerando la desertificazione industriale e produttiva a cui stiamo assistendo?»
«Eurovinil, Mabro, Cogeneratore, carenza d’infrastrutture, a partire da quelle viarie, comparto edile e indotto che si è consunto con decine di chiusure di imprese anche storiche ed espulsione di centinaia di lavoratori, decimazione delle imprese commerciali, crisi dell’artigianato……. a cui corrisponde il più alto tasso di disoccupazione regionale e la più alta percentuale di contratti a tempo determinato e precari».
«Questo è il contesto socio-economico-occupazionale: oltre 30.000 iscritti al collocamento».
«In questa situazione, a nostro giudizio, la politica e il governo locale (purtroppo) ancora non offrono proposte coese ed adeguate a ribaltare queste nefaste prospettive, progetti che per essere attuati richiederanno comunque tempi molto lunghi».
«Intanto, però, i problemi s’infittiscono, come nel caso dell’attuazione sul nostro territorio della riforma regionale della sanità che prevede l’inglobamento dell’Asl 9 nell’area vasta Toscana Sud: per noi il rischio più evidente è che si allontani l’utenza dalla qualità dei servizi con riflessi negativi sui cittadini e sulle professionalità del comparto».
«Si spera che la vicenda del Grosseto Calcio faccia da detonatore mediatico e positivo per spingere tutti a riflettere anche su problemi molto più pesanti: occorre che il nostro territorio discuta e costruisca un “accordo di programma” che coinvolga la Regione Toscana per offrire programmi e prospettive per far ripartire il lavoro e uscire dal pantano socio economico che attanaglia il nostro territorio. Il tempo è davvero quasi scaduto».