GROSSETO – Pareti dai colori caldi e nuovi arredi: si presentano così, da alcuni giorni, le due stanze del centro di ascolto e con esse anche altri ambienti della Caritas diocesana in via Alfieri. Una “pennellata” di fresco, che non è un semplice intervento di ordinaria manutenzione, ma il desiderio di rendere sempre più ospitali, gradevoli e confortevoli gli spazi nei quali quotidianamente vengono accolte e sostenute persone che vivono esistenze difficili, a volte drammatiche e che hanno bisogno di poter godere anche della bellezza esteriore come segno eloquente della bellezza della carità.
Sulla parte di una delle due stanze del centro di ascolto è stata appesa una riproduzione della celebre tela di Paul Gauguin “Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?” realizzata dal celebre artista ad Haiti sul finire dell’800 prima di un tentativo fallito di suicidio. Dietro quelle pennellate che raccontano le mille sfaccettature dell’umanità, una sorta di compendio delle molteplici situazioni di dolore, miseria, disillusione nelle quali si imbattono ogni giorno gli operatori e i volontari di Caritas.
«Il nostro compito – spiega Silvia Tonini, responsabile del centro di ascolto – è quello di far tacere le nostre parole, per dare spazio a chi viene qui per chiedere aiuto. Ecco perché è importante ricevere le persone in ambienti il più possibile gradevoli e familiari, perché anche una parete colorata predispone all’incontro e ad un’accoglienza più familiare. Il resto lo fa il Signore».
La riqualificazione degli ambienti del centro di ascolto fa parte di un percorso attivato coi fondi dell’8xmille, grazie ad un progetto della diocesi di Grosseto che ha già permesso l’informatizzazione dei servizi di accesso alla mensa e al centro.
«Ogni persona che arriva alla Caritas – spiega il vice direttore Luca Grandi – viene registrata su una piattaforma on line. A partire da questo mese l’accesso sarà attivato anche per le Caritas parrocchiali consentendoci di incrociare meglio i dati in nostro possesso e monitorare l’andamento dei servizi. In Italia siamo attualmente una delle poche Caritas diocesane ad avere un meccanismo informatizzato di questo genere».
La seconda fase del progetto ha riguardato, come detto, la ritinteggiatura delle pareti con colori luminosi e l’acquisto di nuove strumentazioni informatiche e nuovi arredi. Successivamente sarà aperto un front office per accogliere le persone al momento del loro arrivo in Caritas ed indirizzarle ai vari servizi in base ai bisogni che manifestano. Sarà, così, superata l’identificazione tramite documento e verrà, invece, distribuita una tessera con prestazioni precaricate grazie ad un’apposita piattaforma web.