ORBETELLO – «Il Comandante Bettazzi invita gli operatori a rispettare le regole sul suolo pubblico, annunciando controlli della Municipale. Giustissimo: tutti hanno il dovere di pagare l’occupazione privata del bene comune, secondo un criterio di equità e di giustizia. Peccato – dicono da Ascom Confcommercio Grosseto – che il 20 febbraio scorso, durante una riunione con le associazioni di categoria, gli assessori competenti e lo stesso comandante avessero preso l’impegno di rivedere proprio alcune di quelle regole, giudicate non eque». Confcommercio infatti precisa che le richieste formulate in quella sede non hanno avuto mai una risposta esplicita e non sia ancora chiaro se sono state accolte o meno.
In concreto i punti sul tappeto erano sei: prolungare l’orario da mezzanotte all’una, con l’impegno da parte dei commercianti a vigilare per evitare rumori molesti e schiamazzi. Per le tende da sole, per le quali il regolamento richiede il pagamento del suolo in proporzione all’ombra proiettata, si richiedeva invece di distinguere tra quelle utilizzate come riparo delle merci o dei clienti all’interno della vetrina e quelle invece destinate a proteggere tavoli o strutture esterne adibite a vendita o somministrazione. Nel primo caso non sembra giusto far pagare, in quanto il suolo pubblico è assolutamente disponibile per tutti, anzi vi si può trovare un po’ di refrigerio. Stessa valutazione per la parte di suolo pubblico antistante l’ingresso delle attività: esso non viene occupato da tavoli e sedie e serve per il libero passaggio. Perché tassarlo?
Rateazione importi Cosap: era stato chiesto di consentire quattro rate anziché due per importi superiori a mille euro. Inoltre era stato segnalato che, per una serie di meccanismi legati alla metodologia di calcolo, gli importi della Tari risultavano assolutamente sproporzionati, anche considerando che i commercianti puliscono le aree esterne in modo autonomo. Infine: perché inserire nel regolamento le date di inizio e fine della stagione? Meglio demandarle ad una delibera annuale, in base alla data della Pasqua e all’andamento stagionale, in modo da far coincidere la disponibilità degli spazi esterni con la presenza effettiva dei turisti.
Dall’Ascom concludono: «Ci saremmo aspettati una risposta alle nostre richieste, peraltro ampiamente sollecitata a voce e per scritto, prima di leggere un intervento come quello inviato dal comandante Bettazzi. Se le proposte sono state accettate perché non dircelo? E se non lo sono non sarebbe stato il caso di parlarne prima?»