GROSSETO – Giovedì 4 giugno alle ore 21, si concluderà il ciclo di conferenze sul linguaggio dei simboli, con l’incontro dal titolo il “Simbolismo del cuore” presso l’Associazione Archeosofica di Grosseto, in via Mazzini.
«Tra i simboli tradizionali, cioè quelli fondamentali per la nascita e la crescita interiore, come ad esempio, la coppa, la rosa, il fiore di loto, la spada etc., il simbolo-cuore ha delle caratteristiche tipiche che lo rendono unico e speciale – affermano gli organizzatori -. Presente in tutte le religioni e in molti miti antichi, viene rappresentato come organo della massima comprensione e sede dell’intelligenza dell’uomo spirituale».
«Così nell’ermetismo il cuore è l’Athanor, il fornello degli alchimisti, dove si cuoce la materia prima per liberare l’individualità pura, mentre per i Padri della chiesa è il luogo teofanico per eccellenza, ovvero il luogo dove l’anima può realizzare, a seguito della meditazione o preghiera definita “Esichia”, l’incontro con la luce trasfigurante della presenza divina – continua -. L’islam considera il cuore: il Tempio dell’uomo e il Trono di Dio (Al-Arsh). Nell’antico Egitto il tema centrale della ritualistica era la psicostasia, ovvero la pesata del cuore del defunto, al fine di saggiarne la purezza. Cercheremo quindi di capire il significato profondo di questo complesso simbolo che pare essere al centro della vita fisica e spirituale di ogni individuo. Relatore Gabriele Rosolia».
L’ingresso è libero