di Lorenzo Falconi — Tweet to @LoreFalcons
GROSSETO – I recenti fatti di cronaca spostano l’attenzione sul tema della sicurezza sul lavoro. Troppi incidenti e soprattutto troppi morti, recentemente, hanno interessato il mondo dell’agricoltura e soprattutto persone che sono decedute alla guida del trattore. Per questo l’agenzia formativa del Cipa-At di Grosseto, la Cia, l’Istituto Leopoldo II di Lorena, Confagricoltura, Asl e Inail, con il partner tecnico di macchine agricole Cervetti, hanno pensato ad un corso di formazione per il rilascio dell’abilitazione all’uso del trattore agricolo.
«Preferivamo che l’idea del corso non fosse così puntuale in relazione agli ultimi fatti di cronaca – precisa Fabio Rosso, direttore del Cipa-At di Grosseto -. Pensiamo però che questo tipo di formazione sia fondamentale in ottica futura, soprattutto perché molti incidenti possono essere evitati grazie alla prevenzione». Il corso, che ha preso il via questa mattina, sarà articolato in più fasi: lezioni teoriche in aula, ma anche guida pratica su trattori gommati, assieme a istruttore con doppi comandi del mezzo agricolo e su cingolati, con supporto via auricolare in merito alle manovre da effettuare.
«L’idea è quella di formare gli studenti, i ragazzi più giovani che un domani saranno chiamati a svolgere questo tipo di professione che richiede l’uso del trattore – aggiunge Enrico Rabazzi, presidente Cia Grosseto – Si tratta anche di un’esperienza da ripetere con le aziende, perché parlare di modi d’uso corretto è fondamentale anche per chi ha tanta esperienza nel settore. Troppa sicurezza a volte può tradire. Tenere macchine in regola, è la prima cosa da fare. Raggiungere il livello di infortuni zero nel settore agricolo non è facile, ma ci dobbiamo provare perché una vita umana vale più di ogni altra cosa».
Al primo corso di formazione hanno preso parte 12 studenti di quinta superiore iscritti all’Isis Leopoldo II di Lorena, accuratamente selezionati per questo tipo di percorso. «L’obiettivo è quello di sperimentare un format per ottemperare all’obbligo di legge – precisa il preside Alfonso Di Pietro -. Gli studenti scelti sono tutti patentati e vantano già le prime esperienze sul campo nelle rispettive aziende. Tutti hanno già una base dalla quale partire. Sono saliti sul trattore, sono giovani, e occorre dare loro una adeguata formazione sul tema della sicurezza».