GROSSETO Nell’economia globalizzata il frumento prodotto in Maremma viene considerato alla stregua di quello ucraino, libico o spagnolo. «Per questo – spiega Leonardo Marras, candidato al consiglio regionale per il Pd – dobbiamo creare qui le condizioni per produrre valore aggiunto che remuneri la filiera».
«La parola magica è trasformazione: impianti agroindustriali che processino i prodotti agricoli di base, le cosiddette commodities, per dare un futuro a chi lavora la terra. In provincia di Grosseto ci siamo già in parte riusciti con i piccoli produttori di olive, uva, pomodori e latte, associati in strutture cooperative che si sono specializzate nella trasformazione e hanno saputo trovare sbocchi di mercato ai prodotti. Ora potrebbe essere la volta di chi coltiva frumento duro, che in termini di superficie costituisce la coltura preminente in pianura e sulle nostre colline».
«Lo studio di fattibilità per realizzare un pastificio industriale in grado di produrre fino a 20.000 tonnellate di pasta, lavorando almeno 25.000 tonnellate di frumento e valorizzando il nostro grano con un marchio riconducibile alla Maremma Toscana è l’esempio di un progetto da inserire nel Contratto di programma che la Regione Toscana finanzierà all’inizio del prossimo mandato. Siamo quindi a un passo dal concretizzare un obiettivo di cui si parla da almeno vent’anni, nella speranza di emancipare i nostri imprenditori agricoli dai contratti imposti dalle multinazionali. Ora è il momento di serrare i ranghi per ottenere il risultato. Le aziende agricole locali si sono associate nella organizzazione di produttori Consorzio Maremma Toscana attraverso cinque cooperative. Sta solo alla nostra capacità chiudere la partita».