GROSSETO – «Vorrei rispondere a Valentina Culicchi e Leonardo Marras in merito alle dichiarazioni rilasciate sull’Ospedale di Orbetello e, più in generale sulla sanità in provincia di Grosseto, dato che ne stanno parlando in questi giorni di campagna elettorale». Fabrizio Rossi, candidato al consiglio regionale per Fratelli d’Italia interviene sul tema della sanità e attacca: «Il loro governatore e i suoi predecessori, hanno contribuito non poco a smantellare progressivamente la sanità in questa provincia e non mi pare che i loro predecessori abbiamo fatto battaglie in regione per evitare che la nostra Maremma sia considerata soltanto un’area vasta e indefinita».
«Il presidio della cittadina lagunare è in bilico da molto tempo e mi chiedo la sinistra cosa abbia fatto per salvarlo – prosegue Rossi -; la raccolta firme è solo uno spot elettorale, uno specchietto per le allodole a cui gli orbetellani non crederanno di sicuro. La cattiva amministrazione della sinistra targata Pd ha creato gravi disagi che abbiamo più volte sottolineato anche sulla stampa. Emergenze al pronto soccorso, medici a partita IVA, il famigerato “ Setting “, che tanti disagi ha creato».
«Chissà perché si ricordano di un importante centro ospedaliero come quello di Orbetello, o della sanità in generale, solamente sotto campagna elettorale? Non ricordano lo smantellamento della centrale operativa del 118, trasferita a Siena? Non rammentano che anche nella sanità locale vi sono forme intollerabili di precarietà nel personale che dovevano essere stabilizzate? Che fine faranno i medici convenzionati a tempo determinato che ricevono regolare busta paga come dipendenti, ma che hanno P.IVA e che vengono utilizzati come sostituti nei pronti soccorsi, nelle auto-mediche nelle ambulanze del 118? E i turni massacranti del personale, più volte denunciati dai sindacati? La sanità è una cosa seria, che va monitorata costantemente; a maggior ragione, se sei nato qua e se vuoi bene alla tua terra. A Firenze in questi anni ci hanno trattano come nord del Lazio e non – conclude Rossi – come sud della Toscana».