a cura di Giulia Carri
FOLLONICA โ Maurizio Vanni 48 anni di Follonica รจ Direttore generale del Lu.C.C.A. โ Lucca Center of Contemporary Art โ in Toscana. Dal 2005 gira il mondo come esperto e docente di Arte Contemporanea, Museologia e Marketing emozionale.
Come รจ iniziata la tua storia?
โTutto รจ nato dalla necessitร , ad un certo punto della mia vita, di dover lasciare Follonica per sviluppare il mio percorso professionale. Mi sono laureato in Storia dellโArte e specializzato in Museologia a Firenze, dove sono rimasto fino al 2006, ma di fatto giร dal 2002 passavo oltre cinque mesi allโanno allโestero curando mostre e pubblicando monografie e libri dโarte contemporaneaโ.
Perchรฉ hai lasciato anche Firenze?
โEra arrivato il momento di andare oltre, sentivo che non potevo piรน utilizzare nรฉ sviluppare pienamente la mia professionalitร e cosรฌ una notte, ho deciso di mandare il mio curriculum a 8 musei europei che ritenevo alla mia portata e adatti alla mia figura professionale, pronto a partire per il primo che mi avesse risposto. Giร da alcuni anni, infatti, mi stavo occupando di governance e di marketing della cultura.
Quale fu il primo a risponderti?
โMi rispose Mosca, il MโArs โ Museo di arti contemporanee โ e in 48 ore ero lรฌ a -29ยฐC. Non avrei mai immaginato che non sarei piรน definitivamente tornato indietro. Sono rimasto a Mosca per due anni e mezzo โ con alcuni rientri italiani โ lavorando come guest curator prima e chief curator. Eโ stata la prima forte esperienza in un altro paese della mia vita. Ho scoperto la bellezza della cittร , la sua immensa cultura ed ho potuto viaggiare e lavorare in altre cittร russe (San Pietroburgo tra tutte) e nei Paesi baltici per conferenze o seminari.โ
Dopo cosa รจ successo?
โUn susseguirsi di proposte professionali. Nel 2005 mi proposero una tournรฉe di alcuni mesi in 17 musei cinesi per presentare un libro, che avevo scritto a quattro mani con lโartista cinese Hsiao Chin, dal titolo โViaggio in-finito. Percorsi di autocoscienza dellโanimaโ sul rapporto tra la spiritualitร dellโartista e la pittura. Durante quel tour mi resi conto che viaggiare, seppur per lavoro, mi appassionava molto, mi faceva crescere sia dal punto di vista esperienziale che da quello professionale, e da allora iniziai a dedicare con continuitร , almeno sei mesi allโanno, a missioni internazionali. Nel frattempo feci il Curatore Museale della Fondazione Primo Conti di Fiesole (2006) e ho progettai e diressi la Fondazione Dino Zoli Arte Contemporanea (2007-2009). Dopo 10 anni, anche come risultato di questo percorso, sono stato nominato Professore ordinario di Museologia e Marketing Museale allโUniversitร UMSA di Buenos Aires (Argentina), ho un mio seminario di Marketing territoriale presso la Universidade do Estado do Rio de Janeiro (Brasile), di Arte e Impresa privata presso la Ewha Womans University di Seoul (Corea del Sud). Sono docente di Marketing Emozionale nel Master in Economia e Gestione della Comunicazione e dei Media nella facoltร di Economia a Roma Tor Vergata e Marketing delle Arti e della Cultura nel Master MaDAMM al Conservatorio Boccherini a Luccaโ.
Esperto di arte contemporanea e marketing emozionale. Come รจ accaduto questo passaggio e di cosa tratta il marketing emozionale?
โIl marketing, come ogni cosa significativa nella mia vita, รจ arrivato in un momento di difficile cambiamento. Mi ero reso conto che scrivere, fare conferenze e lavorare con lโarte in modo tradizionale non funzionava piรน, le persone non percepivano piรน ciรฒ che volevo esprimere e trasmettere a proposito delle emozioni e dei sentimenti coinvolti nella produzione e percezione dellโarte. La societร stava cambiando in modo irreversibile, tutto era piรน veloce e vorace e il tempo da dedicare alla cultura, per i non specialisti, si riduceva sempre di piรน. Quindi nel 2006 ho deciso di diventare una specie di โsoul coachโ, un preparatore emotivo che avrebbe dovuto riportare le persone a provare piacere di fronte alle opere dโarte e a considerare un museo come luogo di piacere e divertimento a prescindere dalle mostre. Passare da lรฌ allโutilizzo delle emozioni e della cultura come strumenti strategici รจ stato breve. Mi sono reso conto che se le persone stavano bene ed erano emotivamente coinvolte avrei potuto arrivare a proporre percezioni soggettive. Ho brandizzato questo mio percorso di marketing non convenzionale che ho sperimentato prima nelle universitร e nei musei, poi applicato alle aziende private che, con ampio successo, adesso utilizzano il marketing emozionale e la cultura come prima strategia di business. I case-history di questi ultimi 10 anni fanno parte di conferenze e seminari che ho tenuto in molte cittร di trenta paesi del mondo, tra cui: Pechino, Shanghai, Tokyo, Bangkok, New Delhi, Hong Kong, Taipei, Chicago, Toronto, Rio de Janeiro, San Paolo, Cittร del Messico, Buenos Aires, Bogotร , Asuncion, Mosca, San Pietroburgo, Madrid, Barcellona, Istanbul, Parigi, Francoforte, ecc.โ
Dal 2009 sei direttore esecutivo del Centro per le arti contemporanee di Lucca. Come sta andando questa esperienza tutta italiana?
โSono molto fiero di quello che abbiamo e stiamo creando con il Lu.C.C.A. Un museo libero da pressioni politiche e che si auto-mantiene senza finanziamenti pubblici. Aperto, interattivo, fatto veramente per le persone e dove la cultura รจ il veicolo di comunicazione per eccellenza. Eโ un esempio di come la cultura possa arricchire e migliorare sia la societร che lโeconomia di un luogo.
Sono felicissimo di poter guidare questo progetto nel mio paese e di poter affermare, proprio con questo esempio lucchese, che le arti creano, oltre al valore etico, morale, sociale e culturale, anche valore economico per un territorio.โ
Per cinque anni sei stato coordinatore del tavolo della cultura della Provincia di Grosseto e consulente di marketing territoriale in Maremma. Quali i pregi e quali i difetti di quella esperienza?
โI pregi sono legati ai cinque anni di crescita socio-culturale del territorio che dimostrano come il mondo ami la Maremma. ร stato un onore essere affiancato da un team al femminile (tra tutte le presenze non posso non ricordare Cinzia Tacconi allora Assessore alla Cultura della Provincia e Roberta Pieraccioli Coordinatrice del Sistema Museale) che ha creduto fortemente a una modalitร di marketing legata alle arti e alla cultura. I risultati importanti che ne sono derivati sono stati eloquenti: una crescita di presenze nei musei dellโ800% e un aumento di turismo consapevole di circa il 20%. Oltre alla realizzazione di importanti mostre di arte moderna e contemporanea come Dalรฌ, Niki de Saint Phalle, Mirรฒ, Keith Haring o Andy Warhol, che hanno riscosso un enorme successo soprattutto tra i piรน giovani, ci sono stati progetti paralleli, eventi collaterali e un calendario interdisciplinare che ha stimolato molti segmenti di pubblico e tanti turisti.
Ci sono stati ovviamente anche dei punti dolenti: ad esempio lโaccoglienza delle strutture ricettive non sempre รจ stata allโaltezza. Qualche sindaco si รจ dimostrato diffidente e non ha aderito come avrebbe dovuto a un progetto realmente provinciale. Dopo i cinque anni, solo pochi comuni hanno continuato a credere al rapporto cultura-turismo e non sempre con la formula del cluster. Rincresce affermare che una parte della Maremma non รจ ancora mentalmente pronta ad accogliere i nuovi flussi turistici con modalitร piรน attive e interattive rispetto al passato. Abbinare cultura-impresa-territorio-turismo sarebbe la formula ideale. Spero che la mia Maremma ci arrivi presto.โ
Tra tutti i paesi dove sei stato finora, quali preferisci?
โProfessionalmente lโapproccio che mi piace di piรน รจ quello sud-coreano. I coreani riescono a equilibrare la sfera professionale con quella privata, sono delle macchine da guerra sul lavoro (sto imparando molto da loro nella gestione delle economie e nel loro legare ogni progetto a obiettivi) e grandi strateghi nel business, ma sanno anche come godersi la vita e come coltivare emozioni e passioni. Da un punto di vista โromanticoโ, invece, trovo il Paraguay uno dei paesi piรน accoglienti dellโAmerica Latina. Eโ una nazione desiderosa di imparare e crescere, che ancora coltiva con orgoglio le proprie origini e la propria cultura. Ovviamente mi trovo benissimo in Argentina, il paese latino americano piรน italiano, e in Brasile dove sanno abbinare cultura, turismo e divertimento come nessuno al mondo. Alla fine perรฒ la lontananza mi fa amare sempre di piรน la Maremma e le mie radici perchรฉ il tempo fa scordare i problemi e accentua la bellezza della natura e il nostro amore per la vita. Ogni volta che rientro a Follonica la prima cosa che faccio รจ andare a correre sulla spiaggia e in quel momento รจ come se non fossi mai andato via.โ