GROSSETO – Che cosa pensano i candidati al consiglio regionale della Toscana del “TTIP”, il famoso trattato transatlantico? A chiederlo sono i comitati “Stop TTIP” che in Maremma si sono appena costituiti a Gavorrano e a Follonica e hanno scritto una lettera aperta destinata a partiti e candidati impegnati nella campagna elettorale per le prossime regionali.
Ecco la lettera:
Si avvicinano le elezioni regionali, i partiti stanno approntando i loro programmi elettorali. Chiediamo agli stessi e ai candidati di far sapere pubblicamente e in modo esplicito ( senza usare il politichese) ai cittadini cosa pensano del TTIP (Trattato Transatlantico fra USA e UE) facendo si che chi li vota abbia chiaro la loro posizione su questa materia, in modo che nel prossimo futuro i cittadini stessi possano valutare le conseguenze della posizione assunta e chiamarli alle loro responsabilità.
Vorremmo anche sapere cosa pensano dei cittadini che il 18 aprile in 700 città in tutto il mondo, 500 in Europa e 200 in America, 50 in Italia hanno partecipato, in grande quantità, alla GIORNATAINTERNAZIONALE CONTRO IL TTIP, in Europa superano ormai il milione e settecento mila cittadini che hanno sottoscritto la petizione stop TTIP.
COSA È IL TTIP ? E’ il trattato in discussione per l’istituzione di un’area di libero scambio – per il commercio e gli investimenti – più grande del mondo. Lanciata dal presidente degli Stati Uniti Obama nel 2014, la proposta è stata raccolta dalla Commissione europea. Il primo obiettivo del TTIP è la cancellazione dei dazi doganali esistenti tra Usa e UE, l’armonizzazione dei criteri qualitativi e normativi per la libera circolazione di merci e servizi. Questi sono i motivi principali del trattato tra le due economie più grandi del mondo.
CHI DICE SI’ al TTIP sostiene che dovrebbe stimolare la crescita economica di tutti gli Stati coinvolti, grazie al rafforzamento dell’interscambio commerciale.
Qualcuno ipotizza che abbia anche l’intento di porre argine alla smisurata espansione economica dei Paesi emergenti, BRICS in testa (Brasile,Russia,India,Cina, Sudafrica); alcuni lo chiamano la Nato commerciale.
CHI DICE NO al TTIP sostiene che questo trattato mette in pericolo in un colpo solo diritti fondamentali come la salute, il lavoro, la protezione delle risorse naturali, diritti che sarebbero stracciati da un’economia non-umana, che mette a rischio anche le casse del nostro Stato, per rimborsi alle Multinazionali che denunciassero le istituzioni italiane ad un tribunale speciale internazionale (ISDS) “per mancati introiti”, a causa di Norme di Tutela, che ostacolassero i loro profitti.
I candidati alle prossime elezioni e i partiti cosa dicono?
Lo vorremmo sapere.