GROSSETO – Aveva persino creato un aiuola con le loro iniziali, F di Francesca e A di Antonino. È uno dei fatti emersi al processo contro il fattore Antonino Bilella, accusato per l’omicidio di Francesca Benetti. Da quanto è stato raccontato Bilella aveva sistemato i fiori così da creare le loro iniziali. Lei, che era la proprietaria della casa in cui Bilella lavorava non ne fu felice, e lui sbarbò tutto.
Un’altra volta si sarebbe anche proposto di sposarla in cambio del lavoro svolto. Aldo Scotto il fidanzato di Francesca, ha raccontato di come lui la tempestasse di telefonate, tanto da costringerla a spegnere il telefono la notte.
Il giorno della sparizione il fidanzato aveva chiamato Francesca a tutti e tre i cellulari. Solo uno continuava a squillare, quello che è poi stato trovato a casa di lei a Follonica «Temevo che fosse finita fuori strada con l’auto. Alle 16,45 arrivai alla villa e c’era Bilella. ‘Dov’è Francesca? Doveva venire qui’, gli dissi. ‘E’ andata via alle 12.30, 12.45′, rispose».
A Scotto è stata mostrata poi una fotografia fatta dai carabinieri che mostra una macchia di sangue nel frigorifero della cucina di Villa Adua. E gli è stato chiesto se quel sangue c’era quando tra la fine di agosto e gli inizi di settembre andarono a ripulire casa, ma l’uomo ha ricordato come il frigo fosse stato anche «pulito con l’aceto».
Quando il fratello della donna, originaria di Cologno Monzese, e la madre andarono a Potassa a Villa Adua, per chiedere di Francesca Bilella avrebbe risposto loro «È con gli angeli». «Lo implorammo – dice in lacrime il fratello Alessandro durante la deposizione all’udienza – di dirci se sapeva qualcosa. Mia madre si mise anche in ginocchio. E lui ci rispose in quel modo».