MARINA DI GROSSETO – La pineta di Marina di Grosseto sta morendo. Il grido di allarme viene da Carlo Cavanna della Società naturalistica speleologica maremmana «Ci hanno pensato grandi cervelloni di fantomatiche associazioni ambientalistiche iniziando a vietare il taglio del sottobosco. Risultato: moltissime piante di pino sono state fagocitate dai rampicanti infestanti causandone la morte e il crollo».
«Da qualche anno il giungere di insetti particolari ha compromesso prima la completa maturazione delle pigne del pino domestico, causando la completa perdita di un intero settore economico legato alla raccolta delle pigne e alla vendita dei pinoli – prosegue Cavanna -. Poi un altro insetto attacca la vita del pino selvatico portando alla morte in pochi mesi la pianta. Le piante seccano completamente e crollano».
«Andavano presi provvedimenti urgenti e drastici come tagliare tutte le piante malate sia in aree urbane comunali che in aree private, tutte e subito con ordinanze mirate – prosegue la Società speleologica -. Migliaia di piante andavano tagliate e ora sono decine e decine di migliaia. Peggio ancora quando qualche associazione “pseudoambientalista” si è opposta demenzialmente al taglio, secondo loro “indiscriminato”».
«Risultato le piante malate e secche hanno prodotto un altro animaletto che si nutre di legno: il tarlo. Ma non finisce qui, infatti questo tarlo che si è moltiplicato a dismisura grazie al grande numero di piante secche, sta ora attaccando tutti i pini domestici compresi quelli piccoli che il Comune ha fatto mettere a dimora non più di due mesi fa. Risultato: fra gli incendi dovuti alla presenza di un sottobosco incontrollato e alle malattie da animaletti vari, la pineta di Marina di Grosseto è destinata a sparire completamente nel giro di non più di dieci anni – conclude Cavanna -, lasciando lo spazio ad un bel deserto… evviva gli ambientalisti da salotto».