GROSSETO – “Sarà curioso chi, venerdì 27 marzo, siederà al tavolo con Enrico Rossi per l’incontro fissato al Ministero delle Infrastrutture tra Regione Toscana, Governo e SAT per discutere del fantomatico progetto della Tirrenica. Sarà curioso perchè, ora come ora, sono scomparsi tutti i recenti protagonisti di questa vicenda nei quali il Presidente della Regione Toscana aveva posto chissà quali aspettative. Con Rossi, a Roma, non ci sarà di certo Maurizio Lupi, dimessosi da Ministro per lo scandalo Grandi Opere. Non ci sarà Antonio Bargone, Presidente di SAT e commissario del Governo per realizzare la Tirrenica, indagato nella medesima inchiesta. Non ci sarà, e a Rossi probabilmente non dispiacerà, Fabio Zita, dirigente della Regione Toscana ed ex responsabile della VIA, rimosso nel 2012 senza una motivazione dal suo incarico e inviso, stando alle indiscrezioni giornalistiche e alle intercettazioni, a Ettore Incalza e all’ex ministro Matteoli perchè di ostacolo alla realizzazione della TAV e della Tirrenica. Non ci sarà, ovviamente, lo stesso Matteoli, ex sindaco di Orbetello, che, in compenso, potrà dire la sua in quanto Presidente della Commissione Infrastrutture del Senato, incarico che ricopre in virtù della larghe intese che sostengono e hanno sostenuto questo e i recenti governi”.
Lo afferma Marco Sabatini, coordinatore provinciale SEL Grosseto e membro della segreteria regionale di SEL.
“A questo tavolo – dice ancora Sabatini – Rossi troverà, forse, il vice-ministro Nencini, tra i più grandi sostenitori dell’Autostrada e della SAT, anche se alcune intercettazioni tra Incalza e Bargone pongono qualche problema di opportunità. Alla fine, insomma, c’è il rischio che il povero Rossi se le debba cantare e suonare da solo, ultimo giapponese rimasto a sostenere un progetto che negli anni ha vissuto enormi stravolgimenti, procedure di infrazione europee, proroghe illegittime della concessione, mentre non un centesimo veniva destinato alla messa in sicurezza dell’Aurelia. A questo ultimo giapponese diciamo: esci dalla giungla e vieni ad ascoltare la gente della Maremma”.