GROSSETO – «SEL ha denunciato più volte l’incompatibilità tra il ruolo di commissario del governo e quello di presidente di SAT ricoperti per anni da Bargone. Abbiamo chiesto a più riprese le sue dimissioni, arrivate solo pochi mesi fa, attraverso le parlamentari toscane di SEL, senza ricevere risposta dal ministro Lupi, che ha difeso fino alla fine uno status quo benedetto sia dal PD che dalle destre. Oggi leggiamo il nome di Bargone tra le carte dell’inchiesta partita da Firenze e i dubbi ci assalgono». A parlare è Marco Sabatini coordinatore provinciale grossetano e membro della segreteria regionale di SEL.
«Perché nessuno, tra chi guida e guidava il Governo e la Regione, ha mai criticato SAT, nonostante i ritardi e la palese dimostrazione di inadeguatezza nella realizzazione della Tirrenica – prosegue Sabatini -? Perché, al contempo, non si sono mai ascoltati i territori e le amministrazioni locali contrarie al progetto e costrette addirittura a ricorrere al TAR contro le scelte fatte a Roma e a Firenze? Perché, quando è emerso l’avvio della procedura d’infrazione UE per gli appalti, da noi evidenziata anche a livello europeo grazie a Sergio Cofferati, nessuno di questi politici né altri esponenti della destra e del PD hanno commentato? A questi interrogativi ci aspettiamo al più presto risposte, giudiziarie se saranno accertati reati e responsabilità, ma soprattutto politiche, a cominciare da chi soltanto ieri si affrettava a ribadire che una grande opera inutile come la Tirrenica si farà ad ogni costo».