GAVORRANO – «Premesso che stiamo parlando di una delle eccellenze a livello regionale non solo nel panorama dell’offerta culturale, ma anche dal punto di vista del controllo della spesa pubblica. Ringrazio Fratelli d’Italia per aver dato la possibilità di mettere ancora più in luce come il comune di Gavorrano abbia operato bene nel 2014 e negli anni passati, per dare vita ad edizioni di successo del festival sia per le presenze che per la critica». A parlare è il vicesindaco di Gavorrano Giulio Querci che risponde così a Fratelli d’Italia.
«Non possiamo credere che da Fratelli d’Italia pensino per davvero che il costo di un concerto come quello degli Afterhours o quello Dave Holland pagati dal Comune rispettivamente euro 15 mila e 5 mila, costino in totale quelle cifre. Calcolando tutti i costi (cachet artisti, impianto fonico e luci, biglietteria, facchini, personale di sala e di controllo, Siae, promozione) per il concerto degli Afterhouse parliamo del doppio e per quello di Dave Holland addirittura del quadruplo». Prosegue Querci.
«Perché il comune di Gavorrano ha scelto questo tipo di gestione, collaborando con un soggetto privato? Perché il partner privato con cui il Comune ha organizzato gli spettacoli si carica di tutti i costi relativi alla realizzazione degli stessi e percepisce come entrate la quota parte pagata dal Comune, come da contratto, e i proventi della bigliettazione che sono incerti e non ben definibili a preventivo – si legge ancora nella nota del vicesindaco -. Una soluzione che consente di evitare costi aggiuntivi e in una parola risparmiare, anche perché le risorse pubbliche per il festival a disposizione, dal 2010 ad oggi si sono ridotte nostro malgrado del 60%».
«Il Comune organizza un festival con un puntuale controllo di gestione, con le uscite per la realizzazione degli spettacoli determinate anticipatamente, caricando sul partner privato tutti i rischi di impresa (gli ipotetici mancati incassi) e tutti quei costi che per il teatro sarebbero insostenibili, ma che fanno parte della struttura organizzativa del partner privato come il cachet per gli artisti, il server audio-luci, il personale di sala, la biglietteria, gli oneri siae e la promozione – puntualizza Querci -. E’ ovviamente, grazie all’economia di scala che al privato tale operazione può risultare interessante dal punto di vista economico, cosa che non si può assolutamente affermare per il Comune».
«A riprova di questo, visto che a bilancio consuntivo possiamo verificare i dati, se il Comune si fosse accollato tutti i costi di organizzazione degli spettacoli e avesse preso gli incassi, come ci suggeriscono Fratelli d’Italia, la spesa sarebbe stata di molto superiore all’importo definito anticipatamente dal contratto. Per quanto riguarda i vari contratti che vengono stipulati e la “clausola pioggia” in generale gli artisti pretendono di essere pagati anche in caso di mal tempo – continua -. Un rischio che nel caso del pacchetto spettacoli dove è presente insieme agli altri il concerto degli Afterhours (si trattava di quattro eventi), è stato assolto dal partner privato».
«Il Teatro delle Rocce, oltre ad essere un luogo di estremo fascino, è parte di un forte progetto culturale e può contare anche sulla motivazione di personale tecnico tra cui responsabili della sicurezza, elettricisti, tecnici generici estremamente preparati e professionalmente affidabili.
Anche per questo i partner privati sono disposti a caricare sul proprio budget un rischio di impresa notevole, permettendo al Comune un grande risparmio di risorse – conclude Querci -. Invito Fratelli d’Italia a contattare l’Ufficio Cultura per qualsiasi ulteriore chiarimento».