di Daniele Reali
GROSSETO – E se questa volta fosse la volta buona? Se ne parla ormai da 50 anni, ma di fatto l’autostrada da Rosignano a Civitavecchia è sempre rimasta nel cassetto dei progetti da realizzare.
In queste ultime settimane c’è stata un’accelerazione e ieri, forse, un accordo che potrebbe aprire una nuova fase per il corridoio tirrenico.
È ancora troppo presto per dirlo, visti i numerosi precedenti, i tanti progetti presentati, le ipotesi messe sul tavolo, ma per sapere se questa volta sia davvero “#lavoltabuona” come ama dire il premier Matteo Renzi ci sarà ancora da aspettare.
Intanto dopo la notizia di ieri arrivano i primi commenti e le prime reazioni dal territorio. Si sa, l’autostrada è un tema che negli anni, in particolare modo in questi ultimi, ha più diviso che unito, e in tanti hanno preso posizioni a favore dell’una o dell’altra ipotesi della sua realizzazione o della messa in sicurezza dell’attuale Aurelia.
Tra i primi a commentare questa nuova evoluzione e l’accordo raggiunto ieri a Roma c’è Leonardo Marras, ex presidente della provincia.
«L’autostrada a metà, così scrive Marras sul suo profilo Facebook – Sembra che la Tirrenica sarà una mezza autostrada: fino a Grosseto una bella strada con il manto rifatto come le altre autostrade ma senza casello. E da Grosseto a Civitavecchia invece un’autostrada a tutti gli effetti. Anche il giudizio non può che essere a metà e per chi, come noi, ama vedere il bicchiere mezzo pieno, è un bel passo in avanti. Prima di completarlo occorre rispondere a due domande: chi paga la metà autostrada a pedaggio? E, poi, dove passa? Sembra che alla prima domanda ci sia già una risposta: non la pagano i residenti, mai. Bene! Vediamo se sarà giusta anche la seconda risposta.»
Sull’autostrada interviene oggi anche il sindaco di Grosseto Emilio Bonifazi.
«Eppur si muove. Paradossale, ma l’affermazione di Galileo ben si applica alla “storia infinita” di quello che ampollosamente è stato definito Corridoio Tirrenico. Nel movimento lento in cui oggi acquisiamo un’autostrada variegata, il tratto da Rosignano a Grosseto in un modo e da Tarquinia a Civitavecchia in un altro, devo constatare che pur accorciandolo non si affronta il problema cruciale: il collegamento da Grosseto fino a Capalbio. Si dice “sarà autostrada senza pedaggio per i residenti”, ma per il tracciato, per le complanari, si rinvia a un confronto. Ben venga. Al tavolo in cui si stenderanno le mappe con i percorsi e le opere da progettare noi ci vogliamo essere e ci saremo per far pesare i diritti delle comunità che rappresentiamo. Non deleghiamo, neppure ai soggetti più vicini come la Regione Toscana. Confido in un cambio di passo che sembra trasparire dalle metodologie messe in campo e dal diverso assetto societario di chi dovrà costruire».
«Come sindaco e adesso anche come presidente della Provincia quello che voglio e ho sempre chiesto sono delle precise garanzie: vedere il progetto e la sua effettiva finanziabilità, risolvere il problema del pedaggio dei residenti e ottenere le complanari, e garantire l’accordo con i territori».
«E ancora: la realizzazione di qualunque autostrada non dovrà essere minimamente l’occasione di ridurre ulteriormente la qualità del servizio ferroviario sulla costa che, invece, necessita di essere potenziato. A queste condizioni la Maremma non potrebbe che beneficiare di un’arteria stradale capace di favorirne davvero lo sviluppo infrastrutturale, da sempre nostro limite. Le prossime settimane ci diranno come stanno veramente le cose».
«Siamo di fronte ad un progetto dannoso per il territorio, come nel caso di Capalbio, che sarà spaccata a metà. Viene detto che la nuova autostrada sarà gratuita, ma chiunque abbia percorso l’A12 tra Rosignano e Cecina sa bene che quei chilometri di asfalto si pagano e a caro prezzo. Il Governo e la Regione hanno avuto tutto il tempo per realizzare l’autostrada, ma la storia dimostra che non ne sono stati capaci. Se il presidente Rossi vuol fare qualcosa di utile per la Maremma, chieda la revoca della concessione a SAT e provveda alla messa in sicurezza dell’Aurelia con soldi pubblici, come Sinistra Ecologia e Libertà chiede ormai da tempo – conclude Sabatini – Intelligenza, lungimiranza, attenzione alle esigenze del territorio: di questo ha bisogno la nostra regione per svilupparsi e crescere».