GROSSETO – «Una spada di Damocle si sta abbattendo sul sistema sanitario grossetano: la riforma del governatore Rossi». Marco Sabatini, coordinamento provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà interviene sul futuro del sistema sanitario. «Orari ridotti, tagli ai servizi, accorpamenti di reparti fatti passare come ottimizzazioni, riduzione del personale. Già da tempo è in atto il tentativo di convincere i cittadini che la centralizzazione riduce i costi e migliora i servizi, ma purtroppo abbiamo capito che non è così».
«L’Asl 9 di Grosseto è la migliore delle aziende toscane sul piano gestionale – continua Sel -, non vorremmo però che i nostri medici siano costretti a diventare dei meri burocrati perché i conti devono tornare, mentre abbiamo l’impressione che la salute del cittadino conti sempre meno. L’attività di risanamento dell’Asl Regionale era necessaria, visto anche buchi clamorosi come quello di Massa. Ma dopo un grande sforzo gestionale adesso non ci si può anche piegare, senza batter ciglio, ai tagli imposti dal Governo Renzi che smantellerebbero un settore dove, comunque, la Toscana continua ad eccellere nel panorama nazionale».
«La tutela delle attività territoriali extra ospedaliere, la costruzione di un sistema per le cure primarie, il potenziamento del servizio di assistenza domiciliare, maggiore attenzione alla salute mentale, le case della salute, l’ospedale di comunità e altro ancora – si legge ancora nella nota di Sabatini -. Le promesse fatte negli ultimi anni erano tante. Oggi più che promesse appaiono favole. E sempre più si percepisce che ospedali con grandi potenzialità vengono svuotati di tutti i servizi solo perché in futuro si potrà dire che non servono; il vero disegno è tagliare i conti e consegnare la sanità nelle mani dei privati».
«Oggi per gli utenti maremmani è difficile usufruire della sanità pubblica ed in particolare di una assistenza appropriata – ribadisce Sabatini -: il ricovero per esempio è diventato impossibile, indipendentemente da dove abiti se a Grosseto o a Orbetello o a Massa Marittima e dagli anni che hai: ogni 100 accessi al Pronto Soccorso vengono ricoverati 11 utenti in nome dell’appropriatezza; tutto questo ci era stato detto per garantire una sanità a tutti, ma in realtà questa linea di comportamento è dettata dalla ricerca del pareggio dei bilanci e spesso non tiene conto dei disagi a cui sono sottoposti gli utenti stessi che sono costretti ad ulteriori successivi accessi in pochi giorni prima di aver riconosciuto il diritto ad essere ricoverati».
«Con la riforma del presidente Rossi, fondata sull’accorpamento delle Asl, i cittadini di Grosseto domani non avranno le stesse possibilità di Arezzo o Siena. Con questa riforma, calata dall’alto senza una reale partecipazione dei cittadini e degli operatori sanitari stessi, che si prostra alle decisioni dei tagli del Presidente Renzi, ci rimetterà la nostra comunità ed il diritto alla cura sarà nelle mani di burocrati, attenti alla spesa e non ai reali bisogni dei cittadini. Al contrario noi vogliamo che i servizi garantiti dal sistema sanitario siano facilmente accessibili da tutti e non concentrati solo in alcuni territori; ci siamo stufati di essere cittadini di serie b e vogliamo che i nostri presidi ospedalieri siano salvaguardati, come promesso da sempre anche attraverso i Patti Territoriali, rendendoli più efficienti e funzionali. Questo dovrebbe essere l’impegno di chi governerà la Regione nei prossimi anni. Anche perché – conclude Sel – la salute è un prezzo troppo alto da pagare in nome della spending review».