SCARLINO – «Il complesso agroforestale Bandite di Scarlino ha agito nella piena legittimità» così inizia l’assessore scarlinese Luca Niccolini, con delega alle Bandite di Scarlino, parlando della denuncia a carico di alcuni attivisti 5 Stelle. «La segnalazione della presenza delle quattro persone è stata formalizzata ai Carabinieri dal responsabile delle Bandite, Patrizio Biagini – prosegue Niccolini -, atto dovuto e successivo alla comunicazione, pervenuta alle Bandite tramite posta certificata, con la quale la ditta operante nel sito denunciava, attraverso foto, la presenza di persone non autorizzate in zona cantiere».
«La telecamera era installata appunto nel cantiere dalla ditta, in accordo e con l’autorizzazione delle Forze dell’Ordine, e localizzata in quel punto proprio perché stavano avvenendo continui furti e intromissioni nel cantiere (è proprio attraverso le foto che è stato “preso” il ladro, e denunciato) – si legge ancora nella nota dell’assessore -. Le foto, tutte, sono state inoltrate alle Bandite di Scarlino in qualità di responsabile dell’area, e Biagini poteva solo emettere una denuncia formale ai Carabinieri, e questi sono i fatti».
«Quello che ci tengo a rimarcare è anche l’atteggiamento di Stefanini, Toni e Finocchioli, e soprattutto del consigliere comunale follonichese Cecchini: come si fa a pensare di fare il proprio dovere contravvenendo alle regole – si chiede Niccolini -? Rappresentare le Istituzioni vuol dire far rispettare le regole, tanto più che entrare in un’area di cantiere è vietato al pubblico per pericoli dovuti alle macchine da lavoro e possibili cadute provenienti dai gradoni».
«E se fosse successo qualcosa in quella loro visita non autorizzata? E’ un atteggiamento plausibile per persone che comunque rappresentano la comunità? Io dubito – afferma ancora l’assessore scarlinese -. Se avessero voluto fare una visita, avrebbero potuto chiedere semplicemente l’autorizzazione alle Bandite di Scarlino, e sarebbe stata concessa, nelle regole».
«E questo gli ambientalisti e i consiglieri lo sanno, perché entrambi i gruppi erano già stati a visitare la zona: non più tardi di 15 giorni prima c’erano stati proprio i due consigli comunali di Scarlino e Follonica, autorizzati ovviamente – scrive ancora Niccolini -. Nessuno vuol limitare il controllo, ma è necessario muoversi nelle regole, per la sicurezza di tutti e affinché nessuno ci rimetta. E questo vale per tutti, anche per i consiglieri comunali e per gli ambientalisti, che dubito fortemente abbiano fatto il loro dovere ma credo che abbiano forse avuto un atteggiamento sconsiderato».
«I cantieri sono zone non aperte al pubblico, segnalate (dalla sbarra e da cartelli, così come ha definito il consulente per la sicurezza nel cantiere) ed è necessario avere attenzione per non cagionare danno, stare nelle regole e esercitare il diritto di controllo nelle modalità espresse dalla legge – scrive ancora -. Un’ultima cosa: per correttezza sottolineo che i controlli non sono certo scaturiti dal sopralluogo “non autorizzato” dei 5Stelle: i controlli erano già in corso, così come gli atti conseguenti».