GROSSETO – “Donare gli organi vuol dire ridare la vita, consentire condizioni di vita migliori a chi è obbligato a terapie lunghe e dolorose, far riacquistare la vista a chi l’aveva perduta; significa salvare dalla morte almeno 9 mila persone, in Italia, in attesa di un trapianto e, quindi, appese al filo della generosità. È ovvio che il trapianto è possibile solo se dall’altra parte c’è un donatore che, in vita, ha espresso la propria volontà favorevole alla donazione o se, in assenza di questa, i familiari hanno dato il proprio consenso a farlo. Ecco perché è importantissimo che tutti siano informati capillarmente e correttamente sulle modalità per rilasciare il consenso”.
È la dottoressa Anna Nativi, da quasi 20 anni in prima linea in questo campo come responsabile del Coordinamento locale donazioni della Asl 9, a parlare e a lanciare un appello affinché sempre più persone esprimano la propria volontà a donare gli organi, dopo la morte. In Italia, infatti, vige il principio del “consenso o del dissenso esplicito” per la manifestazione della volontà di donare, che offre a tutti i cittadini maggiorenni la possibilità di rilasciare una dichiarazione di volontà, con modalità diverse, compresa quella di rivolgersi alla propria Asl e, in futuro, anche all’anagrafe dei Comuni di residenza.
In sintesi, il consenso alla donazione può essere effettuato:
• registrando la propria volontà alla Asl di residenza, attraverso un apposito modulo;
• compilando il “tesserino blu” inviato nel 2000 dal Ministero della Salute, da portare nel portafoglio;
• con una dichiarazione scritta, datata e firmata, da portare nel portafoglio;
con la tessera dell’associazione italiana per la donazione di organi (Aido);
Per quanto riguarda la dichiarazione di volontà alla donazione all’ufficio anagrafe del Comune di residenza, la Regione e i Comuni toscani hano avviato il percorso per l’attivazione delle procedure di raccolta delle dichiarazioni, attraverso una convenzione per l’accesso al sitema informativo del Centro nazionale trapianti.
Maggiori informazioni sono reperibili all’indirizzo www.regione.toscana.it/.
Il Coordinamento nella Asl 9
Il Coordinamento locale donazioni della Asl 9 svolge funzioni di governo clinico delle attività di donazione–prelievo di organi e tessuti, oltre a coordinare le strutture aziendali coinvolte in queste procedure. Composto da un medico, un coordinatore infermieristico e una infermiera, è operativo 24 ore su 24. Nel 2014 ha gestito 361 processi di donazione, di cui 80 donazioni effettive. Grazie alla generostià dei donatori e delle loro famiglie e, quindi, alla disponibilità di organi e tessuti donati a Grosseto, sono stati trapiantate 70 persone (61 trapianti di tessuto corneale; 4 di fegato; 5 di rene).
In totale, negli ultimi anni, i cittadini trapiantati nei centri italiani grazie alla generosità dei cittadini della provincia di Grosseto sono più di 800, per quanto riguarda il tessuto corneale, oltre 200 hanno subito un trapianto di lembi di cute (tessuto salvavita, indispensabile nei pazienti gravemente ustionati), più di 80 gli organi trapiantati (fegato, reni, polmoni, cuore).
In provincia di Grosseto, sono circa 200 le persone che devono la vita ad un trapianto di cuore, di rene, di fegato o di polmone, che vengono seguite dalle strutture di riferimento dell’ospedale di Grosseto, in collegamento con i centri che hanno effettuato il trapianto.
Come è articolato il sistema donazione-prelievo-trapianto
In Italia il sistema della donazione, prelievo e trapianto è articolato su tre livelli, che prevedono una organizzazione locale (il Coordinamento locale delle Asl e dei Centri trapianto), una regionale (in Toscana, l’Organizzazione Toscana trapianti) e una nazionale (il Centro nazionale trapianti); una rete che ha il proprio fulcro nei coordinatori locali, visto che sono loro, quando viene fatto un prelievo di organi o tessuti, ad assicurare l’immediata comunicazione dei dati relativi al donatore ed individuare il più rapidamente possibile il cittadino in attesa di trapianto.