SCARLINO – «La sentenza è una svolta epocale per il nostro territorio e, purtroppo, una conferma delle nostre denunce, a volte ossessioni». Anche il Movimento 5 Stelle commenta la sentenza che ha portato allo stop per l’Inceneritore di Scarlino. «Capiamo la disperazione di alcuni, anche loro vittime, ma dobbiamo andare oltre i pensieri offuscati dalla preoccupazione. Occorre chiarire un aspetto, la sentenza è stata emessa da un organismo di giustizia sopra le parti dopo aver valutato i fatti. Ora il nostro pensiero è prima di tutto rivolto alla tutela dei lavoratori e delle famiglie».
«Dobbiamo inoltre anche appurare di chi siano le responsabilità vere di tutto ciò e chiedere che i responsabili si facciano carico dei danni, danni per i lavoratori e sulla salute dei dipendenti e dei cittadini – prosegue M5S -. Chi paga? Chi dobbiamo ringraziare oggi per tutto quello che è successo e succederà? Scarlino Energia che si è approfittata del ricatto occupazionale dettando gioco e regole a favore di se stessa? Il sindaco uscente Maurizio Bizzarri che non a mai difeso veramente il suo territorio, la sua cittadinanza ma solo gli interessi del potere che lo sosteneva e che gli ha dato un lavoro? O il sindaco attuale Marcello Stella che non si è mai preso la briga di controllare e tutelare la sua cittadinanza tanto vicina a lui ma tanto distante per lui. Distanza che gli ha impedito evidentemente di chiedere al sindaco di Follonica e ai comitati il fondamento delle loro richieste e proposte, demandando il ruolo che gli competeva alla Provincia inesistente (principale accusato dal Consiglio di Stato) e ai suoi compagni di merende, che avrebbero dovuto tutelare i lavoratori ma che alla fine hanno tutelato i padroni».
Il M5S Scarlino vuole sapere «dalle istituzioni della provincia, l’ex Marras e l’attuale Bonifazi, cosa ne pensano di tale situazione e che provvedimenti adottare, per quei lavoratori? Al sindaco Marcello Stella chiede se ad oggi è disposto ancora a difendere industrie di questo tipo oppure se ha intenzione di chiedere adeguamenti anche alle altre aziende che operano nel territorio comunale e che ad oggi ancora non si sono regolarizzate. Vogliamo aspettare un’altra sentenza?».