GROSSETO – La scelta del comune di Grosseto di rinnovare il contratto con la società partecipata Netspring di due anni non è piaciuto affatto al Movimento 5 Stelle. Per i “grillini” grossetani la società, di proprietà delle provincia (socio maggioritario) del comune di Grosseto e di altri comuni maremmani non è altro che un altro esempio di «più poltrone e più autoreferenzialismo da parte del sistema politico».
I 5 Stelle infatti criticano anche la scelta di far guidare Netsping a Nicola Falco. Si tratta, dicono i pentastellati, «un noto esponente politico del Partito Democratico, dipendente Asl, che ha beneficiato di alcune iniziative assunte dal suo sodale ed ex presidente della provincia, Leonardo Marras, ricordiamo che Falco è stato anche capo di gabinetto dell’ex presidente. Tra tutte, spicca l’intervento diretto del Marras con la firma di una istanza di comando indirizzata all’Asl per chiedere la permanenza di Falco presso la Provincia, con il compito di occuparsi del progetto “IBriWolf”, sui lupi, per intenderci; con quali competenze non è dato sapere».
Secondo sempre i 5 Stelle per Falco, in uno degli ultimi consigli di amministrazione, «è stato proposto ed ottenuto il riconoscimento di un emolumento pari a 38.500 euro annui in favore di Falco; anche qui, sulla base di quali competenze a supporto di uno stipendio così elevato, che si aggiunge a quello già erogato dalla Asl, non è dato sapere. In tutto questo, il silenzio del Partito Democratico è imbarazzante».
Per quanto riguarda invece il contratto tra comune e Netspring per i 5 Stelle avevano proposto di rinnovarlo per un solo anno alla luce delle nuove disposizioni sulle partecipate e sul giro di vite che dovrebbe arrivare dal governo proprio su queste società.
«In occasione dell’ultima commissione abbiamo fatto notare che tale periodo era insensato, proprio in virtù delle considerazioni appena esposte e che sarebbe stato opportuno ridurlo ad un anno; entro questo periodo si sarebbe dovuta compiere una attenta analisi per decidere il futuro di Netspring e dei suoi lavoratori, in parte liberi professionisti. Tutti d’accordo, ci saremmo aspettati un emendamento in tal senso e invece l’emendamento presentato ed approvato ha previsto due anni di contratto e non uno. Tra due anni, la palla passerà ad una nuova amministrazione e chi s’è visto s’è visto».
«Il MoVimento 5 Stelle ritiene che le società partecipate, là dove possibile, debbano essere eliminate e che si ritorni alle forme di convenzioni tra Comuni per la gestione associata dei servizi».