di Sabino Zuppa
ORBETELLO – «I sogni dell’assessore responsabile di Fonteblanda e Talamone che si materializzano in incubi per i cittadini. L’incuria, l’abbandono e le strade delle frazioni disastrate che vengono messe in secondo piano rispetto a progetti irrealizzabili riguardo ai quali non esiste nemmeno un atto certo.» Così interviene sul palcoscenico politico orbetellano Roberto Berardi, il consigliere di minoranza di Oltre il Polo che non è riuscito a rimanere in silenzio dopo i proclami dell’assessore Martellini che ha parlato di un suo sogno legato ad un anfiteatro nella Rocca di Talamone.
Un’idea che, va detto, anche dai commenti sui social network ha dato più l’impressione di una “chimera” che tuttavia rimane sempre seconda rispetto alle necessità reali di Talamone e Fonteblanda: «Un nuovo Natale si avvicina ma per Fonteblanda e Talamone c’è poco da festeggiare, e forse rimane solo da sognare – insiste Berardi – basta fare un giro per i paesi e subito ci rendiamo conto dell’abbandono, dell’incuria in cui viviamo, tra vie disastrate (strada di Bengodi, strada della Puntata, via del Frassino, via Raveggi solo per citarne alcune ma l’elenco è lungo), cumuli di frasche abbandonate sul ciglio della strada, giardini pubblici non più degni di tale nome, scuole in attesa di lavori a lungo annunciati ma sempre rimandati di anno in anno, per non parlare poi di piazza dell’Uccellina completamente sottosopra. Quattro anni fa i cittadini sognavano il nuovo porto di Talamone, la pista ciclabile Talamone-Fonteblanda-Osa e nuovi giardini pubblici, ma purtroppo tutto questo, grazie a circa quattro anni di amministrazione dell’attuale giunta, si è trasformato in incubo».
«Ma di quei sogni realizzabili quattro anni fa (con tanto di progettazione avviata) oggi, purtroppo, rimane zero, sopraffatti dall’incapacità amministrativa dell’attuale giunta ma che non ci impedirà, tra poco più di un anno, di ripartire e finalmente portare Talamone e Fonteblanda al massimo splendore. Ed a chi si vanta di avere un sogno – conclude – io dico che oggi c’è poco da sognare a causa della realtà quotidiana molto dura con la quale i cittadini devono confrontarsi ogni giorno»