GROSSETO – Quale futuro per l’Ombrone? A chiederselo sono i socialisti di Grosseto che proprio in questi gironi hanno organizzato un convegno per rilanciare il rapporto tra la città e il fiume. Un incontro al quale ha partecipato l’assessore ai lavori pubblici del comune di Grosseto, Giuseppe Monaci, e il segretario provinciale del Psi Francesco Giorgi.
«Abbiamo voluto fare il punto della situazione sul futuro del nostro fiume – ha detto Giorgi – perché in un momento di crisi come questo se vogliamo pensare allo sviluppo dobbiamo partire da quelle che sono le nostre risorse. Una di queste è senza dubbio l’ambiente. Vogliamo ricucire il legame tra la città e l’Ombrone che da elemento di rischio puà diventare una risorsa».
Tra le idee presentate durante il convegno, ospitato nella sala Pegaso di Palazzo Aldobrandeschi, quella della ciclabile sull’argine del fiume che collegherebbe Grosseto, dalla Steccaia, zona San Martino, a Principina e al Parco della Maremma. Il progetto viene già seguito dal comune di Grosseto e prevede la realizzazione di una pista ciclabile che attraverso un ponte collegherebbe la zona della Trappola, a sud di Principina con il Parco della Maremma e poi con Alberese.
«È un progetto ambizioso – ha detto Monaci – e in questo momento ci sono molti ostacoli per realizzarlo. Soprattutto per le autorizzazioni che dobbiamo ottenere. In molte parti d’Italia, pensiamo al Trentino, gli argini dei fiumi vengono utilizzati come percorsi ciclabili. In Toscana, per il momento, ci sono ancora delle resistenze. Ma noi, come amministrazione, continuiamo a lavoraci».
L’idea infatti potrebbe rappresentare una scelta importante anche da un punto di vista turistico. Consentirebbe di creare una nuova via nella natura e un’attrazione per tutti gli appassionati della bicicletta. Sarebbe poi anche un importante stimolo per riavvicinare la città al suo fiume.
«Adesso – dice la storica dell’arte Patrizia Baldassarri, ospite del convegno – i grossetani non hanno la possibilità di vedere l’Ombrone. Ma in passato era diverso. Prima della costruzione dell’argine nella zona di via de’ Barberi dalla città si potevano agevolmente raggiungere le sponde del fiume. Lì si svolgeva anche una sorta di giostra con i cavalli che poi dette il nome anche alla via “d’ Barberi” che porta in direzione del fiume».
«Anche in Europa, in molti paesi, è cambiata la prospettiva sui fiumi. Vengono valorizzati e non considerati più una minaccia». Un’altra idea per far conoscere e frquentare il fime a grossetani e turisti è stata presentata proprio da Patrizia Baldassarri. Uno skybridge, cioè una passerella, affacciata sul fiume come mostra l’illustrazione presentata durante il convegno.