STICCIANO – «Quanto è accaduto a Sticciano, il pino sano tagliato per errore, rappresenta il classico laspus freudiano della Provincia, che non ci tranquillizza affatto». Così Michele Scola, presidente della sezione di Grosseto di Italia Nostra, interviene in difesa del filare dei pini di Sticciano e precisa che: «In passato, grazie anche alla nostra mobilitazione, fu sventato il tentativo di tagliare tutti i pini ricorrendo alle procedure di somma urgenza. Furono in seguito, dopo un attento studio di stabilità, abbattuti una ventina di pini, con la prescrizione, da parte della Sovrintendenza, di ripiantarne di nuovi. La Provincia ha provveduto al taglio, realizzando un buon intervento di messa in sicurezza, di cui le abbiamo dato atto. Peccato però che non abbia rispettato le prescrizioni della Sovrintendenza che imponevano il reimpianto, nascondendosi dietro il dito della norma del codice della strada che vieta l’impianto di filari di alberi ad una distanza inferiore alla loro altezza di maturità, ma non vieta il reimpianto per il ripristino di filari esistenti, specialmente di quelli sotto vincolati paesaggisticamente»
«Sul filare monumentale dei pini di Sticciano pende ancora la spada di Damocle – aggiunge Scola -. Coloro che vorrebbero i pini abbattuti, perché “li rallentano”, corrono senza rispettare i limiti di velocità imposti in quel tratto. Danno la colpa ai pini, e non capiscono che il fattore che li espone a rischio è la loro velocità. Chiunque di noi ha rallentato e si è fermato, assieme ai tanti turisti, per ammirare e fotografare il viale, sa bene di quali abissi culturali stiamo parlando».
«Per questo Italia Nostra – conclude Scola – ha provveduto a segnalare a Comune, Provincia e Corpo Forestale, ai sensi del nuovo decreto ministeriale attuativo della legge di tutela degli alberi, la monumentalità di tutto il filare, anche del tratto momentaneamente fuori dal vincolo paesaggistico».