Casteani – Sono passati solo due giorni dall’incontro del 24 gennaio a Casteani e in 48 ore sono arrivate già due comunicati per spiegare la situazione: una lettera degli iscritti della Castellaccia che hanno scelto di andare avanti con l’esperienza del Pd e un comunicato dell’ex gruppo dirigente che ormai è fuori dal partito. Una riunione, quella del 24, convocata dai vertici comunali e provinciali del Pd per chiudere “in extremis” la vicenda del mancato tesseramento 2011 che ha visto l’uscita di scena dei cosiddetti “dissidenti”. Presenti a Casteani il segretario dell’unione comunale Massimo Vigni e la segretaria provinciale del Pd Barbara Pinzuti oltre a Daniele Tonini, agli altri “ex” iscritti e agli 11 simpatizzanti che hanno rinnovato le tessere (nella foto Daniele Tonini, uno dei membri dell’ex direttivo del circolo Casteani Castellaccia).
«Il segretario Vigni – scrivono in una nota gli ex dirigenti di Casteani – ha chiarito il vero motivo della mancata consegna delle tessere. Non era una “dimenticanza”, ma era una scelta strategica. Le tessere erano state messe in frigo, in attesa di defenestrare il coordinatore del circolo, ed il suo direttivo. Motivando tale decisione con il fatto che il circolo non aveva portato ne voti e ne preferenze alla lista del Pd alle recenti elezioni. Ma i massimi dirigenti erano stati avvertiti della situazione critica ben prima delle elezioni. Avevamo fatto presente, inascoltati come sempre, che con la scelta sciagurata di mandare a casa il Sindaco e con quelle candidature non avrebbero preso nemmeno i voti degli iscritti. Tuttavia il Pd non ha perso solo a Casteani, ha perso valanghe di voti in tutto il comune».
Una riunione che è stata etichettata dai “dissidenti” come un «processo sommario» nei loro confronti. «Si è insediata la corte – si legge nella nota – composta da Barbara Pinzuti, giudice monocratico, Massimo Vigni, P.M. e Wiliam Capra cancelliere verbalizzante. Il Vigni, ha sfoggiato doti non comuni di pubblico accusatore. Nell’arringa ha illustrato con dovizia di particolari, i numerosi capi di accusa attribuiti al coordinatore di circolo Daniele Tonini. Peraltro infarciti di vergognose calunnie. A sostegno delle accuse, di attività anti-partito del gruppo dirigente casteanese, ha esibito un corposo documento firmato da i ligi “compagni” di Castellaccia, i quali, con straordinaria identità di vedute, ribadivano pedissequamente l’impianto accusatorio del Vigni. Dopodiché si è alzata la segretaria provinciale ed in cinque minuti ha emesso la sentenza, tutti i dirigenti del circolo dimissionati! La sentenza della segretaria “buttafuori” non ci ha sorpreso, se la poteva risparmiare, dato che ci eravamo già chiamati fuori con il documento dell’11 gennaio. Documento in cui prendevamo atto dell’equivoco, sulla natura del partito “nuovo”in cui eravamo incorsi fin dalla sua fondazione. Riconoscendo la nostra incompatibilità, con i metodi e la politica, adottati da questo partito a livello locale.
«Tuttavia siamo rimasti sorpresi, che siffatti personaggi, dimentichi di aver contribuito in prima persona alla lunga serie di sconfitte del pd a Gavorrano, abbiano avuto la faccia tosta, di giudicare e dimissionare un gruppo dirigente, responsabile di essersi opposto alla politica suicida messa in atto dal partito a Gavorrano, e non solo».