GROSSETO – «La situazione del lavoro in questo territorio è sempre più drammatica. Chi ha responsabilità pubbliche deve porsi la domanda di quali strade intraprendere per non crollare in uno stato di incapacità di reagire». Il Vescovo Rodolfo, pur trovandosi in questi giorni in Terra Santa con il pellegrinaggio dell’Unitalsi di Grosseto, ha desiderato fortemente farsi sentire comunque presente tra i lavoratori dell’Eurovinil, che questa mattina hanno iniziato la loro tre giorni di manifestazione e di presidio in piazza Dante per tenere alta l’attenzione delle Istituzioni e dell’opinione pubblica sulla difficile vertenza in atto e sul destino degli operai e delle loro famiglie. Il Vescovo – attraverso il vicario generale della Diocesi don Desiderio Gianfelici (nella foto) e il direttore dell’Ufficio diocesano della pastorale sociale e del lavoro, Gabriele Baccetti – ha fatto giungere ai lavoratori, alla Rsu e alle segreterie dei sindacati di categoria una lettera per esprimere vicinanza e partecipazione, ma anche per spronare «coloro che hanno a cuore il futuro o che hanno responsabilità civili, economiche, politiche, sociali ed imprenditoriali a domandarsi quali strade debbano essere intraprese per non crollare in uno stato di incapacità di reagire».
Ecco il testo integrale della lettera:
“Cari amici, ho ricevuto via email la vostra lettera con la comunicazione relativa alla manifestazione-presidio che state preparando a Grosseto. Mi trovo in Terra Santa con un pellegrinaggio organizzato dall’Unitalsi di Grosseto e mi spiace di non poter essere presente. E’ doloroso dover constatare come, nonostante la condivisione e l’impegno di tanti, non si vedano vie favorevoli per il futuro della Eurovinil, del lavoro di molti di voi, della situazione delle vostre famiglie. La nostra città subisce una grave sconfitta economica, sociale e morale. Le cause e le conseguenze sono tante. Da chi dipendono le prime? Certo, tutti comprendiamo che chi subisce le seconde sono i lavoratori e le loro famiglie ed è un segnale che questo modo di gestire il mondo dell’economia non è umanamente giusto. Credo che tutta la nostra comunità debba in qualche modo farsi carico di iniziative di vicinanza e di solidarietà verso di voi, ma credo anche che tutti, voi in prima linea, e coloro che hanno a cuore il futuro o che hanno responsabilità civili, economiche, politiche, sociali ed imprenditoriali debbano seriamente porsi la domanda di quali strade debbano essere intraprese per non crollare in uno stato di incapacità di reagire, di pensare diversamente e di impostare su nuove basi il tema del lavoro. E’ essenziale all’uomo e alla donna. Ne sostiene e ne esprime la dignità. Mi stringo a voi e vi benedico con affetto di padre. Il Signore vi dia Pace”.
Il Vescovo in questi mesi ha seguito con attenzione attiva e partecipe le vicende dei lavoratori dell’Eurovinil e più in generale si è fatto carico di comprendere ed approfondire i problemi e le difficoltà che vari comparti produttivi del territorio stanno vivendo. In particolare, ad aprile monsignor Cetoloni è intervenuto pubblicamente ad aprile, insieme all’ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro, per esprimere “dolore ed apprensione” per la situazione già difficile che si profilava. E pur ribadendo che «la Chiesa non entra in scelte di politica aziendale e industriale», rivolse però «un accorato appello a tutte le persone di buona volontà, perché nella nostra comunità sia fatto tutto il possibile affinché il lavoro buono, creatore di valore economico e sociale, sia adeguatamente promosso e favorito. Non si può restare a debita distanza – proseguiva il Vescovo – da vicende dolorose, che toccano la carne viva di persone a cui finora è stato possibile assicurare a se stessi e ai propri familiari una vita decorosa» e si mise a disposizione «per quanto potrà essere utile ad evitare scelte definitive e senza ritorno».
L’11 giugno scorso il Vescovo ha poi incontrato una delegazione di lavoratori dell’Eurovinil e del sindacato. In quella circostanza, oltre a riconfermare vicinanza e solidarietà, manifestò anche la disponibilità a «fare tutto ciò che può essere considerato utile, in accordo con le istituzioni locali, per non lasciare intentata alcuna strada che possa rappresentare una via percorribile» e in questi mesi, con discrezione, ha continuato a seguire da vicino la vicenda.