di Sabino Zuppa
CAPALBIO – I ridottissimi flussi di traffico attuali tra Livorno e Civitavecchia non giustificherebbero più la costruzione di una autostrada Tirrenica e l’unica soluzione che, allo stesso tempo, eviterebbe consumo di territorio sarebbe quella della messa in sicurezza della strada statale Aurelia. Questo il dato essenziale emerso questa mattina a Capalbio dove si sono riuniti politici, docenti universitari e rappresentanti delle associazioni ambientaliste che hanno sempre sostenuto questa battaglia contro la lingua di asfalto che spaccherebbe in due anche la Maremma. Tutti personaggi in gran parte noti che non hanno abbassato la guardia e che, a gran voce, hanno segnalato la loro opposizione alle scelte regionali del presidente Enrico Rossi segnalando che l’iter della creazione della grande arteria starebbe tornando al punto di partenza, ossia la progetto Anas 2000 di messa in sicurezza della statale Aurelia. Un progetto che l’allora ministro Lunardi abbandonò con l’idea che fossero poi i privati a finanziare la costruzione dell’autostrada, tramite la riscossione del pedaggio, con questi stessi che oggi non sarebbero più in grado di farlo in maniera economicamente vantaggiosa, palesemente costretti a chiedere i soldi allo Stato che per ora li ha negati sia nello Sblocca Italia che nella legge di stabilità.
Il convegno si è suddiviso in due parti: una prima in cui sono intervenute le relazioni del vice presidente nazionale di Legambiente, Edoardo Zanchini, della professoressa universitaria, Maria Rosa Vittadini, di Valentino Podestà della rete dei Comitati per la difesa del territorio, di Anna Donati di Green Italia e di Stefano lenzi del Wwf. Nella seconda parte, chiusa dall’intervento di Nicola Caracciolo di Italia Nostra, si è invece svolto un tavolo di confronto, aperto dal sindaco di Capalbio Luigi Bellumori, al quale hanno partecipato Angelo Gentili di Legambiente, Gianni Mattioli di Sel e Luciano Piccolotti del Movimento 5 stelle capalbiese. Qui il primo cittadino di Capalbio ha sottolineato la volontà unanime del Comune, da anni, di puntare sull’adeguamento dell’Aurelia e di difendere il territorio dell’entroterra, non risparmiando frecciate polemiche alla vicina amministrazione Pd orbetellana che, in particolare secondo la rete dei Comitati, sarebbe rea di volere l’autostrada “purché fatta a casa degli altri”.