Isola del Giglio – È di una donna il dodicesimo corpo ritrovato dai sommozzatori a poppa della Concordia, la nave della Costa Crociere affondata nelle acque antistanti il porto di Isola del Giglio. Il cadavere, in avanzato stato di decomposizione, deve ancora essere identificato, come anche altri due corpi precedentemente recuperati, venti invece i dispersi.
Sono riprese nelle prime ore di questa mattina le ricerche dei passeggeri a bordo della nave. I sub hanno iniziato a lavorare molto presto, verso le 6.00, con l’esplosivo per riuscire ad aprirsi un passaggio verso il ponte cinque. Secondo alcuni testimoni proprio in questa zona si trovavano molti passeggeri nelle ore drammatiche successive alla collisione. I Vigili del fuoco stanno invece operando nella parte emersa della nave, attraverso speciali telecamere a fibra ottica in grado di mostrare l’interno delle cabine anche da una piccola fessura. È stato recuperato anche l’hard disk con la memoria delle telecamere a circuito interno della nave. Il filmato che più interessa gli inquirenti è quello che riguarda la telecamera puntata sulla plancia della Concordia, da cui si potrebbero estrapolare gli ultimi momenti prima dell’impatto e quelli subito successivi, chiarendo così anche la posizione di Dominca Cemortan, la ballerina rumena di 25 anni che avrebbe trascorso la serata con Francesco Schettino. I sub, dietro mandato della Procura, sono anche riusciti a recuperare la cassaforte del Comandante e il suo bagaglio.
Sull’Isola, nel primo pomeriggio, sono atterrati anche il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, e il Presidente del Senato, Renato Schifani, che prima si era recato all’Ospedale Misericordia di Grosseto per consegnare al Commissario di bordo Manrico Giampedroni la medaglia del Senato. Il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza nominando Gabrielli commissario straordinario. Resta alto il rischio ambientale, anche perché la nave continua a muoversi, tanto che si sta pensando ad una imbracatura per ancorare la Concordia agli scogli. “La contaminazione è avvenuta – afferma Gabrielli – noi siamo concentrati su quelle 2.400 tonnellate di carburante, ma non dobbiamo dimenticare che in quella nave ci sono olio, solventi, detersivi. Tutto ciò che serve ad una cittadina di 4.000 persone.» Negli Stati Uniti ha infine preso il via la prima Class action contro la Carnival, la casa madre della Costa Crociere. La richiesta sarà di 123 mila euro a passeggero.