GROSSETO ā Ogni anno, in Italia, nascono 50 mila bambini prematuri, molto piĆ¹ esposti per questo al rischio di complicanze a breve e lungo termine, soprattutto infettive, neurologiche e respiratorie. A fronte di questo numero, lāOsservatorio nazionale sulla salute della donna (O.N.Da), in collaborazione con 75 ospedali italiani āa misura di donnaā, premiati cioĆØ con i bollini rosa, ha organizzato, per lunedƬ 17 novembre, il primo open day nazionale, in occasione della Giornata mondiale della prematuritĆ .
Lāiniziativa ha lāobiettivo di informare e sensibilizzare le donne sulle strategie di contenimento dei rischi correlati alla nascita pretermine e alle conseguenti complicanze.
Anche la Asl 9 ha aderito a questa iniziativa con lāArea materno-infantile dellāospedale Misericordia. La struttura, peraltro, lo scorso anno ha ottenuto due bollini rosa ā su una scala da uno a tre ā per alcuni servizi a misura di donna, tra cui lāOstetricia e Ginecologia, la Neonatologia e la Medicina della riproduzione, per rimanere in ambito ostetrico-ginecologico.
LunedƬ 17 novembre, quindi, dalle 9 alle 13, il direttore dellāArea materno-infantile, dottor Giuseppe Mazzullo (per la parte ostetrico ā ginecologica) e la responsabile del reparto di Pediatria, dottoressa Susanna Falorni (per la parte pediatrica), saranno a disposizione per informazioni, con domande e risposte anche telefoniche, rispettivamente ai numeri 0564/485142 e 0564/485312, nonchĆ© per una visita ai reparti, previo appuntamento telefonico.
Come ha spiegato la dottoressa Nicoletta Orthmann, referente medico-scientifico di O.N.Da ālāiniziativa dellāopen Day, che coordiniamo questāanno per la prima volta a livello nazionale, ha come obiettivo quello di accompagnare le donne nei centri di riferimento della loro cittĆ , per ricevere unāassistenza appropriata. Una nascita prematura, infatti, coglie sempre impreparati i genitori e incide profondamente sulla vita personale, di coppia e familiare. Risulta allora fondamentale il coinvolgimento attivo della mamma, in particolare, e anche del papĆ nei processi di cura e assistenza del neonato, al fine di acquisire le competenze non solo di ordine pratico ma anche emotiveā.