GROSSETO ā Una rete virtuosa che va dalle Cinque terre alla Maremma, dalle aree piĆ¹ suggestive del Trentino Alto Adige e del Garda agli esempi virtuosi della Sardegna e della Sicilia, passando dal Cilento e dal Salento. Questo lāobiettivo del Club delle Vele, che raccoglie le piĆ¹ interessanti esperienze di turismo sostenibile, traendo dalla bellezza delle risorse naturali il massimo delle potenzialitĆ per creare un modello economico che moltiplichi gli esempi di buone pratiche e realizzi una pianificazione del comparto turistico basata sulla sostenibilitĆ .
Ā«Siamo convinti che la Maremma debba divenire nel prossimo futuro ā afferma Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente ā un modello per la promozione della ciclabilitĆ , della tutela delle aree naturali, della salvaguardia della fascia costiera e della biodiversitĆ . In questo modello non cāĆØ posto per grandi opere di cementificazione del territorio e consumo di suolo, ma soltanto di cura e manutenzione del territorio e, soprattutto, della difesa dal rischio idrogeologico che rappresenta la piĆ¹ importante opera pubblica veramente necessaria al paese. Tutto questo anche moltiplicando gli esempi di buone pratiche eco-efficienti, di agricoltura biologica e di valorizzazione delle aree archeologiche e storico-paesaggistiche. Questa ĆØ, infatti, la ricetta che ci permette di puntare sul turismo in termini qualitativi e non quantitativi diluendo le presenze nel tempo e nello spazio e aprendo alla domanda internazionale sempre piĆ¹ attentaĀ».
Sempre piĆ¹ amministratori chiedono di entrare nel Club delle Vele e far parte di questa diffusa e capillare rete che trae linfa non solo da Legambiente e dal mondo dei parchi, ma anche dalle CittĆ slow e dalla rete del Credito cooperativo per lanciare dai territori una sfida al sistema paese. Anche la Regione Toscana ha presentato il Club delle Vele come esperienza di grande eccellenza allāimportante appuntamento sul turismo di Napoli dei giorni scorsi. La stessa assemblea nazionale dei circoli di Legambiente ha dato ampio risalto a questa iniziativa descrivendola come uno dei migliori esempi di rete territoriale diffusa.