GROSSETO – Con l’arrivo delle nuove precipitazioni il territorio maremmano rischia nuovamente di essere impreparato ad affrontare l’ennesima emergenza. «Ogni anno la situazione legata al dissesto idrogeologico non solo si ripete – afferma Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente – ma si fa sempre più preoccupante. Bisogna intervenire subito stanziando fondi per prevenire ulteriori catastrofi nella nostra provincia. L’unica opera pubblica strettamente necessaria e che deve essere realizzata al più presto dal nostro paese, è la prevenzione e la messa in sicurezza del territorio: argini, corsi d’acqua, e pianificazione di interventi che non riguardino solo l’immediato ma anche una gestione più ampia e corretta dei bacini idrografici, con piccoli invasi di contenimento a monte, manutenzione dei corsi d’acqua, gestione degli argini e là dove necessario prevedere la delocalizzazione delle abitazioni che si trovano in aree ad alto rischio».
«Allo stesso tempo bisogna migliorare il sistema d’allarme, di allerta, di prevenzione (prevedendo la chiusura di strade e ponti in aree a rischio e la presenza di mezzi e uomini del sistema della protezione civile) nonché di formazione e informazione nei confronti dei cittadini, proprio iniziando dagli studenti a livello scolastico e coinvolgendo tutti i residente delle zone a rischio – aggiunge Gentili -. Questo è un intervento da pianificare con attenzione proprio per evitare perdite di vite umane e comportamenti incauti. In questa direzione va il sistema di allerta telefonico pianificato nel corso dell’ultima alluvione dal Comune di Orbetello, al quale potevano iscriversi i singoli cittadini. Occorre uscire dalla logica di frasi spesso ricorrenti, come: speriamo non piova o era imprevedibile, proprio in quanto ormai è statisticamente e scientificamente dimostrato che gli effetti dei cambiamenti climatici si stanno ripercuotendo in maniera evidente e drammatica sui singoli eventi meteorologici che diventano più frequenti e intensi generando delle vere e proprie bombe d’acqua. Oltretutto la Maremma è sempre più fragile e sempre più esposta ad alluvioni e allagamenti».
Legambiente chiede alle istituzioni nazionali, regionali e locali d’intervenire subito per cercare di supplire alla grave emergenza e dal Governo nazionale in particolare di investire una quantità significativa di risorse economiche nella corretta gestione e manutenzione del territorio maremmano.