Isola del Giglio – «Una delle passeggere tedesche che risultavano disperse è viva e si trova in Germania, dove si è presentata alle forze di Polizia locali. Si tratta della signora Gertrud Goergens». A comunicarlo è l’unità di crisi coordinata dal prefetto di Grosseto Giuseppe Linardi.
E’ stata, inoltre, identificata una delle cinque vittime rinvenute il 17 gennaio all’interno della nave Concordia. Si tratta di Sandor Feher, ungherese, membro dell’equipaggio. Le vittime accertate sono 11. Gli ultimi quattro cadaveri ancora da identificare sono stati ritrovati ieri dai sommozzatori nella poppa della nave nella zona sommersa. La lista che è stata diffusa ieri sul sito internet della Prefettura di Grosseto ( http://www.prefettura.it/grosseto/news/1416158.htm#News_22384). Intanto sull’Isola sono giunti i familiari di alcuni dispersi, i genitori della donna Peruviana e quelli di Giuseppe Girolamo, di Alberobello, che lavorava sulla nave come batterista.
Si è mossa di alcuni centimetri la Costa Concordia, per questo gli uomini che si occupano delle operazioni di salvataggio hanno deciso di effettuare alcuni rilievi per valutare l’oscillazione della nave e metterla in sicurezza. Questa mattina si è anche deciso di effettuare alcune operazioni preparatorie con il trasbordo di materiale tecnico che servirà per i prossimi interventi.
L’inchiesta – La procura sta decidendo se ricorrere contro la decisione del Gip di concedere i domiciliari al comandante Francesco Schettino. Secondo il Procuratore Francesco Verusio, infatti, permarrebbe il rischio di fuga: “Non condividiamo la decisione del giudice – ha detto Verusio – la stiamo esaminando e stiamo valutando se rivolgerci al tribunale del riesame” “Quello che ci spinge – ha aggiunto il Procuratore – è la personalità di Schettino e i reati contestati. Il rischio che si sottragga alle sue responsabilità, visto il suo comportamento”. Secondo gli inquirenti le dichiarazioni di Schettino, durante l’interrogatorio di ieri, non attenuano la sua posizione, “sono stato un buon comandante – avrebbe detto Schettino – nel fare quella manovra e portare la nave verso il porto”. Intanto la lista degli indagati è inevitabilmente destinata ad allungarsi, anche il primo ufficiale, Ciro Ambrosio, è indagato, in concorso, con il Comandante. In Procura questa mattina si è svolto un vertice e sono stati ascoltati alcuni uomini della Capitaneria di Porto tra cui Gregorio De Falco della Capitaneria di Livorno. L’uomo, prima di entrare, avrebbe dichiarato “Non sono un eroe”.
Schettino – “Sono stato vittima dei miei pensieri” Così il comandante Schettino avrebbe descritto quanto accaduto la sera dell’incidente. “Effettivamente qualcosa è andato storto nella manovra.” “Quella rotta – continua – era stata decisa fin dalla partenza, non c’é stata modifica durante il viaggio”. “Navigavo a vista – ha affermato – perchè conoscevo quei fondali, ma la presenza di quello scoglio mi ha sorpreso.” “Penso di aver fatto tutto il possibile per salvaguardare i passeggeri e i membri dell’equipaggio” Schettino poi racconta di non essere sceso dalla nave, ma di essere stato sbalzato nella scialuppa mentre aiutava alcuni passeggeri a metterla in acqua.
Il relitto – “Nei prossimi giorni sarà dichiarato lo stato di emergenza – ha detto il portavoce del Ministero dell’Ambiente – allora sarà la Protezione civile a prendere il comando delle operazioni per ora siamo allo stato di attenzione. Stiamo lavorando in sinergia con il Ministero dei trasporti”. La priorità, adesso, è liberare al più presto la nave dal Gasolio per scongiurare la minaccia ambientale, per questo le due compagnie, olandese e italiana, che si occuperanno del recupero del relitto, proseguono con i preparativi per svuotare la nave dalle 2.400 tonnellate di gasolio, operazioni che potrebbero richiedere dalle tre alle sei settimane. I singoli serbatoi sono tutti accessibili tranne uno, quello che si trova nella sala macchine.
Il Poseidon – Il Poseidon, il battello oceanografico dell’Arpat, sta raggiungendo le acque dell’Isola del Giglio per effettuare prelievi sulle colonne d’acqua nello specchio di mare dove è avvenuto il naufragio della Costa Concordia. Interessate all’indagine, in particolare, le acque a valle della corrente in direzione sud-nord. I campioni saranno poi sottoposti ad analisi multiparametrica. Ieri, intanto, tecnici dell’Arpat imbarcati su un mezzo della Guardia Costiera, hanno prelevato campioni di acqua superficiale che sono attualmente in lavorazione presso il laboratorio di Siena. Il Poseidon è un battello oceanografico progettato e costruito appositamente per svolgere attività di monitoraggio marino e costiero. Tra le sue peculiarità, la capacità di poter compiere campagne oceanografiche costiere della durata di diversi giorni.