PORTO SANTO STEFANO – «Troppe incognite sui nuovi moli» così il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Paolo Marcheschi bolla il Piano Regolatore portuale di Monte Argentario. «Sono troppi i dati mancanti per poter valutare nel suo complesso un piano così impegnativo. Non si sa quante barche ospita attualmente, chi tra pubblico e privato dovrà pagare le imponenti opere previste né soprattutto quanto costeranno. Non si conoscono i tempi in cui verrà realizzato, né le priorità e nemmeno cosa succederà sul fronte degli accordi con il ministero della Difesa».
«Eppure, anche senza nessuno di questi elementi, il progetto per il nuovo porto di Porto Santo Stefano è stato approvato dalla Giunta regionale e portato in Commissione Trasporti. Sappiamo che a regime la nuova struttura ospiterà 500 barche più 50 in transito – precisa il consigliere – ma senza sapere quante vi trovano posto attualmente non è possibile comprendere il valore aggiunto. Sappiamo solo che verranno versate tonnellate di cemento: c’è anche l’intenzione di realizzare nel porto un parcheggio sotterraneo, ma già ne è previsto uno a 5 km di distanza, a Santa Liberata, che costa 3 milioni di euro. Inoltre il progetto di ridefinizione degli spazi sposta l’area dei traghetti in uno spazio defilato nella darsena di levante, ma quale sarà l’impatto per le attività commerciali che insistono dove ora arrivano i traghetti? La necessità di riorganizzare il porto la condividiamo ma essendoci in ballo parecchi soldi pubblici pretendiamo chiarezza».