di Daniele Reali
GROSSETO – Il giorno dopo il passaggio elettorale della nuova provincia è tempo di analisi del voto e di commenti a “freddo”. Come spesso accade a distanza di qualche ora dallo scrutinio è difficile individuare chi siano chiaramente i vinti, mentre è molto più facile “rintracciare” i vincitori. Intanto partiamo dai dati. Il Partito democratico (parliamo della lista presentata per il consiglio provinciale visto che per l’elezione del presidente era presente un solo candidato e lui si che ha vinto) ha avuto il 59% dei consensi conquistando 7 consiglieri su dieci. In questo caso la lista “dem” era sostenuta anche dal Psi. La lista “Centro Destra per la Maremma” (che vedeva insieme Forza Italia, Ncd, Fratelli d’Italia e liste civiche) invece ottiene il 32% e 3 consiglieri, mentre la lista “Sinistra Grossetana” l’8% e nessun consigliere.
Per quanto riguarda invece l’affluenza (il totale è stato dell’83,80%) ecco i dati comune per comune. Soltanto cinque su 28 i comuni dove la percentuale è stata del 100%, mentre il dato più basso si è registrato a Roccalbegna con il 50%. In totale, su 358 aventi diritto, sono stati 58 i consiglieri che non si sono presentati alle urne. Ecco il dettaglio: Arcidosso 100%, Campagnatico 57,14%, Capalbio 92,31%, Castel del Piano 84,62%, Castell’Azzara 100%, Castiglione della Pescaia 100%, Cinigiano 90.91%, Civitella Paganico 100%, Follonica 82,35%, Gavorrano 100%; Grosseto 93,94%, Isola del Giglio 45,45%, Magliano in Toscana 92,31%, Manciano 100%, Massa Marittima 76,92%, Monte Argentario 100%, Monterotondo Marittimo 54,55%, Montieri 72,73%, Orbetello 94,12%, Pitigliano 87,50%, Roccalbegna 50,00%, Roccastrada 92,31%, Santa Fiora 72,73%, Scansano 61,54%, Scarlino 76,92%, Seggiano 63,64%, Semproniano 85,71%, Sorano 69,23%.
Le voci dei protagonisti – In generale sono tutti soddisfatti e come dicevamo “non” ci sono vinti. Il Pd, dalla segreteria provinciale, si dichiara soddisfatto «sia per la buona affluenza che per il successo conseguito dal neopresidente Emilio Bonifazi e dalla lista Pd – Psi». «Abbiamo ottenuto – scrive Barbara Pinzuti, segretaria provinciale Pd – sette seggi su dieci come ci eravamo prefissi, definendo i termini di una solida maggioranza, e siamo riusciti a rappresentare tutto il territorio provinciale. Questo obiettivo, messo a rischio dalla previsione del voto ponderato, che avrebbe potuto sfavorire l’elezione dei candidati dei comuni più piccoli ma rappresentativi di intere zone della Provincia, è stato raggiunto grazie all’impegno unitario di tutto il gruppo dirigente del Pd e di tutti e dieci i candidati della nostra lista».
Anche nel Centrodestra c’è «soddisfazione l’ottimo risultato» sopratutto perché dimostra, come spiega Fabrizio Rossi, coordinatore dei Fratelli d’Italia, anche in provincia di Grosseto «nonostante le modalità di elezione dei consiglieri e del presidente, una voce controvento al PD è sempre forte».
«Fratelli d’Italia – AN, Forza Italia, NCD e civiche, in primis la Lista Lolini di Grosseto hanno saputo costruire una efficace e apprezzata operazione di ricomposizione del centro destra allargato, nonostante le attuali posizioni dei rispettivi partiti politici a livello nazionale».
E tra i soddisfatti ci sono anche i promotori della lista “Sinistra Grossetana”, in particolare Sel che ha dato vita a questo progetto politico elettorale. «Esprimiamo soddisfazione – dice Marco Sabatini, coordinatore provinciale di Sel – per il risultato ottenuto nella “farsa” (per le modalità di voto) delle elezioni per il consiglio provinciale. La lista Sinistra Grossetana, promossa da SEL, ha infatti ottenuto l’8,5% del voto ponderato, quadruplicando i voti a disposizione dei consiglieri iscritti a SEL. Un risultato eccezionale considerando che tale lista non è stata sostenuta né da Rifondazione comunista, che ha deciso di non recarsi al voto, né da nessun altro gruppo provinciale organizzato.
Resta il rammarico che per un soffio, appena 70 punti su un totale di 90.000 espressi, nessun consigliere di Sinistra siederà sul banco del consiglio provinciale».
Insomma, tanti vincitori e pochi vinti. E anche questo è il bello delle elezioni, siano di primo o di secondo grado.