GROSSETO – «Pensavamo di essere ormai abituati a tutto ma quanto sta accadendo all’interno dell’AIT ci ha fatto ricredere. Pur di non lasciare a Filippo Nogarin la presidenza dell’Ente si stanno inventando di tutto. Interpretazioni fondate sul nulla hanno condotto all’approvazione di atti che disattendono totalmente il testo della legge regionale e dello statuto dell’Ente». Così il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle di Grosseto, Giacomo Gori, interviene sulle candidature relative all’Autorità Idrica Toscana. «Eppure basta leggere con attenzione le disposizioni per capire che nessun dubbio può sorgere sul diritto del Sindaco di Livorno a conservare la carica di presidente dell’assemblea. Secondo la legge regionale, infatti le conferenze territoriali individuano ogni cinque anni i sindaci che devono comporre l’assemblea dell’AIT e lo Statuto precisa che “I sindaci componenti l’assemblea rimangono in carica per la durata del loro mandato” – precisa Gori -. E’ indubbio perciò che lo status di componente dell’assemblea si leghi alla carica di sindaco delle città individuate dalle conferenze territoriali e non alla persona fisica di chi quella carica ricopre. Tant’è che nessuno si è nemmeno lontanamente sognato di mettere in discussione l’ingresso di Nogarin nell’assemblea».
«Ma se questo è evidente altrettanto lo è la conclusione che il nuovo sindaco di Livorno debba subentrare fino alla scadenza del triennio anche nel ruolo di presidente dell’assemblea che il suo predecessore ricopriva. Nonostante la chiarezza delle disposizioni, l’Assemblea dell’AIT il 27 giugno scorso, pur di impedire al sindaco di Livorno di ricoprire la carica di presidente, ha approvato una delibera che disattende completamente il testo delle norme. Ci vuol poco a capire il perché – aggiunge Gori -. Nogarin e il Movimento Cinque Stelle non hanno mai fatto segreto della volontà di far rispettare l’esito del referendum sull’acqua pubblica del 2011. E’ evidente che una Presidenza M5S sconvolga i piani di tutti coloro che finora hanno avversato e con successo l’attuazione della volontà popolare».
«La presidenza Nogarin rappresenterebbe una svolta radicale di una strategia che da anni venti milioni di italiani stanno aspettando, tranne coloro che nell’acqua ,così come nei rifiuti ed in tutti i servizi essenziali, già stanno lucrando a danno della collettività conclude il consigliere comunale dei 5 Stelle -. Per questo chiediamo anche al sindaco Bonifazi, indicato da tutti come il prossimo presidente, di non prestarsi a questa distorsione della legge, di legittimare il sindaco di Livorno alla carica di presidente e dichiarare pubblicamente di non essere disponibile a tale ruolo, salvaguardando in tale modo quel poco di legalità che in questo Paese resta».