GROSSETO – «Diradiamo il fumo che copre la cattiva scuola del furbone Renzi» con questo slogan Cobas scuole indice per il 10 ottobre lo sciopero generale dei lavoratori della scuola. La manifestazione «contro il “piano Renzi la scuola-azienda, la scuola-miseria e la scuola-quiz” si svolgerà a Grosseto in piazza Dante – afferma Giuseppe Follino portavoce provinciale Cobas -. Dietro il fumo di 136 pagine con linguaggio accattivante e con la promessa di stabilizzare finalmente da settembre 2015 i circa 150 mila precari delle GAE, il furbone Renzi e i suoi consiglieri ci hanno squadernato con il loro Piano tutto il peggio che in materia di scuola-azienda, scuola-miseria e scuola-quiz i governi degli ultimi 20 anni hanno cercato di imporre all’istruzione pubblica. Il 10 ottobre sciopereremo e manifesteremo intanto perché le promesse fatte ad una parte dei precari diventino realtà con l’inserimento nella Finanziaria (entro il 15 ottobre) delle somme occorrenti per l’assunzione stabile, a parziale compensazione per i tanti anni di discriminazioni e aleatorietà di vita subiti da docenti ed Ata e come risposta positiva alle tante lotte dei precari e dei Cobas».
«Ma vogliamo anche impedire che vengano nel contempo espulse le tante decine di migliaia di precari da tempo assunti e licenziati ogni anno, che, come quelli delle GAE, si sono guadagnati sul campo la stabilizzazione, ed evitare loro la beffa di un ulteriore concorso e la perdita persino delle supplenze – prosegue Follino -. E va diradato rapidamente il fumo sulla cattiva scuola di Renzi, su un Piano che è la “summa” di tante distruttive proposte per scuole dominate da presidi-padroni, da lotte concorrenziali tra docenti ed Ata per qualche spicciolo in più, da valutazioni-quiz del lavoro docente e delle scuole, da apprendistato nelle imprese, per gli studenti, invece che istruzione. Sciopereremo e manifesteremo per dire NO ai presidi-Marchionne a cui si vuole dare il potere di assumere, licenziare e premiare con sedicenti “aumenti di merito” i docenti più succubi mentre diciamo SI’ alla gestione collegiale della scuola; NO ai grotteschi “scatti di merito” al 66% del personale e SI al mantenimento degli scatti di anzianità; NO al blocco dei contratti e al continuo immiserimento delle scuole, SI’ a 300 euro netti mensili di aumento per docenti ed Ata a parziale compensazione di quanto perso in questi anni di blocco salariale, SI’ a massicci investimenti nella scuola pubblica; NO al docente “mentor” e agli “innovatori naturali”, al Sistema di Valutazione nazionale e al Registro nazionale del personale, basati sui quiz Invalsi per misurare le capacità di docenti, studenti e scuole, SI’ all’anno sabbatico di aggiornamento; NO alla scuola in mano alle imprese, NO all’obbligo di apprendistato in azienda per gli studenti durante l’anno scolastico, NO alle classi pollaio; NO alla mobilità intercompartimentale obbligatoria per i docenti “inidonei”; SI’ all’immediato pensionamento dei Quota 96».