GROSSETO – «La pianificazione paesaggistica riveste un ruolo fondamentale nel sistema del governo del territorio. Per questo anche la nostra organizzazione ha presentato alcune importanti osservazioni alla Regione T oscana in merito al Piano d’Indirizzo T erritoriale, con l’auspicato principio di assicurare certezza delle regole e dei tempi per attuare le trasformazioni». Questo il parete di Mauro Carri, direttore dell’Ance Grosseto che prosegue: «Anche noi avremmo voluto un maggiore coinvolgimento e un migliore confronto evitando un eccessivo dirigismo. Un particolare profilo su cui L’Ance si è concentrata è quello delle attività estrattive, per le quali è stata richiesta un’esclusione dalla valutazione paesaggistica, perché ricadenti in vincoli e prescrizioni già ampiamente previste».
Altra richiesta è stata la necessità di un più puntuale coordinamento con la Legge regionale, in corso di modifica, per evitare inutili duplicazioni sfocianti in un inevitabile aggravio burocratico, penalizzante e quanto mai inutile. La Regione dovrebbe svolgere un’approfondita riflessione sulle schede d’ambito che ha elaborato in modo eccessivamente accademico, perché dovrebbero contenere indicazioni più precise e di agevole trasposizione negli strumenti urbanistici, ma soprattutto sostenibili anche sotto il profilo economico e sociale – prosegue Carri -. Altra importante modifica richiesta è sulla prevalenza delle prescrizioni contenute nella disciplina dei beni paesaggistici verso i piani attuativi già approvati perché, come nella nostra Provincia, siamo di fronte a situazioni urbanistiche già consolidate che spesso hanno richiesto anni di lavoro e di accordi anche convenzionati fra Ente locale e privati. Adesso attendiamo il dibattito regionale e le necessarie modifiche a cui lo stesso Consiglio Regionale non può sottrarsi».