GROSSETO – Il Piano di indirizzo territoriale elaborato dalla Regione Toscana è stato oggetto di una serie di osservazioni da parte del Comune di Grosseto.
“Non possiamo ignorare il grande lavoro effettuato per la redazione di questo documento – dice l’assessore all’Urbanistica Giancarlo Tei -, ma ci sono alcuni aspetti che non ci convincono, soprattutto per quanto riguarda il paesaggio agrario. Quello che è stato prodotto ci sembra un disegno pianificatorio schematico e imposto, piuttosto che gestito, come se ci si approcciasse a uno studio edilizio anzichè territoriale”.
Nel documento inviato alcuni giorni fa a Firenze si mette in evidenza come dal Pit passi una “concezione antica di paesaggio immobile e privo di dinamicità, che non contempla una interazione continua tra uomo e natura”. “Gli interventi proposti dal piano – prosegue Tei – sono mirati in larga parte al mantenimento dello stato attuale e addirittutra in alcuni casi a ripristinare assetti precedenti, senza tenere conto del fatto che l’economia agricola è cambiata profondamente. Manca nel Pit un vero impulso alla promozione e allo sviluppo del territorio attraverso nuove forme di agricoltura e silvicoltura, come quando ad esempio si limita la possibilità di aumentare la superficie dei vigneti. Oppure nella scheda dedicata alla Maremma grossetana si parla di tutelare il valore naturalistico delle aree umide, prevedendo la riduzione degli impatti legati agli impianti di acqualcoltura soprattutto nella Diaccia Botrona. Anche in questo caso si va a penalizzare un’azienda storica insediata da decenni in un habitat di pregio, dove non solo è riuscita a convivere, ma dove ha anche rappresentato un elemento di salvagaurdia della stessa area umida”.
“Tra gli obiettivi del Pit vi è la volontà di assicurare una evoluzione virtuosa tra paesaggi rurali e attività agricole – va avanti l’assessore Tei – sottovalutando che da sempre è l’attività agricola, quindi l’uomo, che nel governare le scelte di gestione del territorio ne determina il paesaggio e la tutela. Impedire un reale sviluppo dell’impresa agricola comprometterebbe la visione paesaggistica e la difesa idrogeologica del territorio”.
Altro punto osservato dal Comune è quello relativo alle invarianti strutturali che potrebbero rappresentare una interferenza importante sulla pianificazione prevista nel Regolamento urbanistico. In questo caso si fa particolare riferimento alla questione dello skyline (ovvero il panorama) e soprattutto alla zona fronte mare tra Marina di Grosseto, Principina e Castiglione della Pescaia.
“Ci sono delle prescrizioni che potrebbero incidere sulle previsione urbanistiche sia per la realizzazione di nuove strutture balneari che per i manufatti precari stagionali a servizio delle attività sportive, quali la vela e il kitesurf o ancora per le torrette dei bagnini, presidio fondamentale all’interno del piano di salvamento. Infine chiediamo una maggiore chiarezza rispetto ad alcune schede. A volte le regole sono di difficile comprensione e soggette a diverse interpretazioni; cosa questa che potrebbe ingenerare non poche criticità. Si rischia infatti di trovarsi a dare letture differenti da parte di territori diversi e da parte di diversi enti e istituzioni all’interno dello stesso territorio”.