di Sabino Zuppa
ORBETELLO – Arrivano i primi atti ufficiali di opposizione alle proposte di archiviazione riguardanti i decessi dell’alluvione di Albinia 2012. E con essi arriva espressamente l’invito ufficiale al Pm ed al Gip, da parte dei legali, di riaprire la questione tenendo in considerazione il fatto che alla data di quel 12 novembre «il Comune di Orbetello non aveva un Piano per la Protezione Civile come invece le legge prescrive». Una circostanza che già a quei tempi aveva aperto una lunga serie di polemiche che, in maniera parallela alle indagini, sono culminate una ventina di giorni fa con la richiesta di archiviazione da parte del Gip di Grosseto.
Una decisione giuridica che non è piaciuta a coloro che vissero direttamente quei tragici istanti, ma che soprattutto non è stata gradita da quelli che ebbero delle perdite in famiglia, di quelle difficili da dimenticare. Tra questi i familiari di Lina Balocchi, una cittadina di Albinia che quella tragica mattina rimase intrappolata dalla piena mentre si stava recando a lavoro e che poi morì, dopo qualche tempo, senza mai essersi ripresa completamente da quella giornata di choc. Ad occuparsene un noto legale del sud della Maremma, l’avvocato Matteo Mittica, che nella sua richiesta ha puntato sul fatto che, in base alla legge n.100 del 12 luglio 2012 ogni Comune aveva l’obbligo di dotarsi di un PPC entro 90 giorni da quella data e che, non solo il Comune lagunare non lo aveva fatto a quell’epoca, ma ancora «oggi, incredibilmente dopo quello che è avvenuto, non si è adeguato. E’ inevitabile – ha continuato Mittica nella sua requisitoria – che nel dramma dell’alluvione, necessariamente, i soccorsi furono affidati per questo motivo all’arbitrio di chi si trovò sul momento l’onere e la carica amministrativa per doverlo fare, ma senza la struttura organizzativa prevista dal PPC».
L’avvocato poi, dopo aver esposto nuovamente tutti i fatti all’interno della richiesta, fa formale richiesta al Gip affinché ordini la prosecuzione delle indagini preliminari indicando al Pm le ulteriori possibili strade da seguire attraverso i mezzi ritenuti più idonei. E nel farlo pone una terribile domanda alla quale, secondo lui, si dovrà dare risposta: «L’alluvione in sé è fatto eccezionale, come acclarato nel corso delle indagini, pertanto inevitabile, ma il coordinamento nella gestione dell’emergenza previsto dalla legge – conclude lui – avrebbe potuto evitare tanti danni e perdite di vite umane ?»