di Lorenzo Falconi — Tweet to @LoreFalcons
GROSSETO – Alla fine Sel ce l’ha fatta, non si è tirato indietro e sarà rappresentato alle imminenti elezioni della Provincia di Grosseto, in programma il 12 ottobre. La lista sarà denominata “Sinistra Grossetana”, con cinque candidati al consiglio provinciale. Si tratta dei due consiglieri provinciali uscenti, ovvero Valentino Bisocnti e Tiziano Baldanzi, del consigliere comunale di Grosseto Cristina Citerni, del vicesindaco di Semproniano Lucio Corsetti e di Eva Bonini, consigliere di Magliano in Toscana ed ex vicesindaco. «Siamo di fronte ad una grande farsa – afferma il coordinatore provinciale Marco Sabatini -, vogliamo far comprendere il messaggio a tutti i cittadini, esclusi da questa votazione che perde il senso della democrazia, al fronte di nessun taglio e quindi risparmio effettivo dalla fantomatica abolizione delle Province. Il nostro intento è quello di rappresentare la sinistra all’interno dell’amministrazione provinciale, per questo abbiamo fatto uno sforzo per costituire la lista. Non ci candidiamo contro qualcuno, ma per rappresentare degnamente il centrosinistra che con il Pd è diventato sempre più moderato. Questo consiglio durerà solo due anni, ma noi abbiamo scelto persone che conoscono molto bene il territorio, ci tenevano ad esserci perché non prevalga la politica del pensiero unico».
Non piace la candidatura di Emilio Bonifazi, attuale sindaco di Grosseto, alla presidenza: «E’ una scelta molto discutibile – spiega Cristina Citerni -, tra tutti i sindaci che si potevano scegliere, la soluzione è ricaduto su colui che ha distrutto la prospettiva di sinistra. Avremmo gradito un candidato che ci rappresentasse maggiormente». Sulla stessa lunghezza d’onda Lucio Corsetti: «Con la scelta di Bonifazi si accentra ancora di più il peso politico sul capoluogo. Tanti piccoli comuni non conteranno e le aree periferiche non verrano prese in considerazione». Critica aspramente il criterio di elezione Valentino Bisconti: «La rappresentanza in questo modo è molto limitata e inoltre viene dato troppo peso al voto dei consiglieri di Grosseto. Manca totalmente la democrazia e non c’è espressione collettiva»